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Scuolaoggi-UNA GRAN CASSA STONATA PER UNA RIFORMA CHE NON C'E'

UNA GRAN CASSA STONATA PER UNA RIFORMA CHE NON C'E' Tutta l'Italia è sommersa sotto la pubblicità sui progetti di riforma delle scuola. Spot televisivi, intere pagine ed opuscoli distribu...

14/11/2003
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ScuolaOggi

UNA GRAN CASSA STONATA PER UNA RIFORMA CHE NON C'E'
Tutta l'Italia è sommersa sotto la pubblicità sui progetti di riforma delle scuola. Spot televisivi, intere pagine ed opuscoli distribuiti attraverso i giornali, annunci radiofonici capillari per cercare di spiegare come sarà la scuola. Un'operazione disinvolta e comunque maldestra. Innanzitutto perchè si dà per scontato quello che scontato ancora non è. Di fatto entro la fine del prossimo gennaio (questa è ormai una scadenza classica) le famiglie dovranno iscrivere i figli al prossimo anno scolastico e sono bersagliati da una serie di informazioni che ancora non è possibile dare. Perchè non ci sono. Lo sanno bene i dirigenti scolastici che, come ogni anno, stanno promuovendo le assemblee informative per i genitori dei figli neoiscritti e che non sanno che servizio scolastico potranno garantire. Una carenza di informazione grave soprattutto perchè pende sulla scuola italiana l'approvazione di un decreto delegato tutt'altro che definito. L'iter per approvare il provvedimento su scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado è appena avviato. Ne sta discutendo la Conferenza unificata Stato, Regioni, Enti locali che potrebbe arrivare con un parere appena prima di Natale. Poi il dibattito passerà alle commissioni di Camera e Senato: tempo 60 giorni, e poi il ritorno per l'approvazione definitiva al consiglio dei ministri. Si dà per certo che il testo del decreto verrà notevolmente modificato rispetto all'edizione d'origine. Impossibile comunque sapere in che termini. Impossibile dire ai genitori a quale scuola potranno iscrivere i loro figli. E allora i casi sono due: o si rinvia la scadenza delle iscrizioni compromettendo in modo grave l'avvio del prossimo anno scolastico, oppure la riforma dovrà essere ulteriormente rinviata. A meno che non si pretenda dalle famiglie una scelta a scatola chiusa. Ipotesi che nemmeno il più cinico fautore della riforma potrebbe sostenere. Per rispetto alle famiglie, appunto, già tanto fagocitate da annunci senza fondamenti giuridici.