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ScuolaOggi-Una volta i cattivi eravamo solo noi&

Una volta i cattivi eravamo solo noi& &ma ora sembra che i cattivi siano anche i politici e gli esperti scuola dell'UDC, di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega! Nelle loro od...

21/01/2005
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ScuolaOggi

Una volta i cattivi eravamo solo noi&
&ma ora sembra che i cattivi siano anche i politici e gli esperti scuola dell'UDC, di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega! Nelle loro odierne prese di posizione hanno sparato a zero contro lo schema di decreto legislativo sul secondo ciclo di istruzione! Allora viene da chiederci: ma quel decreto chi lo ha scritto? Ma non solo loro la maggioranza? Non hanno loro la responsabilità prima del Miur e della sua amministrazione? Se il ministro è un tecnico, fa pur parte della maggioranza! Gli anonimi che hanno scritto il decreto non li ha nominati il loro ministro? Oppure gli anonimi sono così anonimi da essere tali anche verso i loro committenti! E magari anche tra di loro! O forse sono anonimi anche gli stessi committenti?
Non so se è una tragedia o una farsa! So solo che in tutte le scuole della Repubblica regna il malcontento e lo sconcerto! Non bastava il colpo di clava del decreto sul primo ciclo che ha messo in crisi dirigenti e docenti chiamati a darsi una organizzazione oraria e didattica zoppicante! Meglio la quadratura del cerchio piuttosto che combinare quadri orari e discipline! Non è bastata la delirante innovazione delle schede di valutazione faidate! Fortunatamente sono venuti in soccorso delle scuole quei margini di autonomia che ancora resistono! E meno male che c'è la nuova Costituzione a garantirli! Ed ora appare come un ectoplasma uno schema di decreto che non si sa da chi è stato scritto e che nessuno della maggioranza vuole riconoscere come proprio!
Non intervengo ora nel merito dei contenuti del dlgs! Mi basta aver trovato errori di calcolo nei quadri orario, aver riscontrato che tra le slide della presentazione e lo schema di decreto vi sono differenze per nulla banali! E, se tanto ci dà tanto, che cosa avverrà quando saranno pubblicate le Indicazioni nazionali con tutti gli elenchi degli OSA di cui abbiamo già fatto una triste esperienza con quelli del primo ciclo? Ancora una volta mi chiedo, e tutti ci chiediamo: ma è la fretta, è l'ignoranza, è l'incapacità che guida gli atti della nostra amministrazione? O è la volontà di nuocere? Prima di tutto alla scuola! Ma ora anche a se stessa! Ed alla maggioranza tutta intera! Che bello! Nasce una nuova Opposizione!!!
Non intervengo nel merito perché a questo punto la questione di fondo è un'altra! Ricominciare da zero! Del resto, il "punto e a capo" è stato lo slogan della Moratti! Ed è uno slogan che abbiamo sempre contestato, perché la nostra scuola viene da lontano e ha scritto pagine importanti per la cultura e lo sviluppo del nostro Paese! E se le ricerche internazionali penalizzano i nostri studenti, occorre dire che certe difficoltà nel mondo dei saperi e delle competenze non sono imputabili solo alla scuola!
Non intervengo nel merito perché ora è tempo di uscire dall'anonimato! Se è vero che la scuola è una questione nazionale, si deve aprire un tavolo in cui si dia luogo ad un confronto serio con tutti gli esclusi, i paria della ricerca scientifica e disciplinare e, perché no? anche delle associazioni e della didattica.
Ma è anche tempo che le Regioni dicano la loro, escano allo scoperto, e dicano chiaramente come intendono assumere e svolgere i compiti che la nuova Costituzione ha loro assegnato: compiti non facili e che richiedono iniziativa, intelligenza, lungimiranza, risorse! La Conferenza unificata ha già espresso le sue riserve sul merito e sul metodo con cui questo secondo ciclo viene disegnato dall'amministrazione centrale. Ma le Regioni debbono andare oltre, avanzare le loro proposte: è la Costituzione che conferisce loro precisi poteri.
Con i documenti pubblicati oggi dalle principali forze della maggioranza i giochi si sono riaperti! E' tempo che nella partita si entri con forza anche noi! Ovviamente senza gli equivoci delle& bipartigianerie!

Maurizio Tiriticco


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