Se il governo privatizza la scuola
Dal Piano scuola estate al Patto educativo per Napoli si promuovono progetti con soggetti esterni ai quali si consegna il primato dell'iniziativa nel sistema dell'istruzione. Motivo in più per scioperare
Dai percorsi progettati col “Piano scuola estate” alla imminente firma a Napoli del protocollo per il “Patto educativo per la città metropolitana”, il ministero dell’Istruzione e il governo promuovono progetti e collaborazioni con soggetti esterni ai quali consegnano, di fatto e di diritto, il primato dell'iniziativa nelle scuole.
Operazioni come “Il Patto educativo” infatti, pensato per arginare la dispersione scolastica e il disagio formativo, a prima vista potrebbero persino sembrare suggestive ed efficienti, ma hanno un torto: quello di non investire proprio su quella scuola che vorrebbero “aiutare”. A rappresentare plasticamente questo indirizzo tra gli invitati all’evento per la sottoscrizione del Patto non compare alcun rappresentante della scuola pubblica.
Si vuole dunque, cambiare la scuola senza la scuola, senza i docenti, il personale Ata, i dirigenti scolastici. E certamente senza le Confederazioni sindacali, senza i sindacati di categoria, senza le associazioni professionali dei docenti. Senza cioè tutti quei soggetti che provano, sia pure tra limiti e ritardi, a ricostruire un nuovo rapporto tra scuola e territorio e a rivendicare strumenti e risorse per dare un futuro alla scuola pubblica. Tutto ciò nel sorprendente silenzio delle forze politiche.
La Flc e l’Associazione Proteo Fare Sapere sono pronte a contrastare duramente questa politica regressiva e si impegneranno affinché lo sciopero del 30 maggio faccia sentire forte la voce di quanti ancora credono nel ruolo insostituibile della scuola pubblica.
Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil
Dario Missaglia, presidente Proteo Fare Sapere