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Secolo XIX: Cambia la maturità

Il disegno di legge sarà presentato domani. Il ministro Fioroni: serve un esame più autorevole Tornano il giudizio di ammissione e la commissione mista

03/08/2006
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Il Secolo XIX

Roma. Il ritorno al giudizio di ammissione, commissioni con professori interni ed esterni e premi in denaro per i migliori studenti. Queste alcune delle innovazioni contenute nel disegno di legge sull'esame di maturità, che domani il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni presenterà in Consiglio dei ministri. Ieri Fioroni ne ha anticipato i contenuti ai sindacati, a cui ha ribadito la necessità di riformare l'esame per renderlo "più selettivo e autorevole". Il ddl sulla nuova maturità prevede innanzitutto il ritorno al giudizio di ammissione, che sarà elaborato dal consiglio di classe. Le commissioni di esame saranno miste, con tre membri interni e tre esterni. Esterno sarà anche il presidente di commissione, che potrà seguire non più di due classi. Un'innovazione fortemente voluta da Fioroni, secondo cui un singolo presidente non può controllare un'intera scuola. La terza prova dell'esame verrà ripensata per "valorizzare le risorse dei docenti", mentre verranno aboliti i test Invalsi (uguali per tutte le scuole), introdotti dalla riforma Moratti ma mai applicati.
Negli istituti tecnici e professionali la seconda prova (quella di indirizzo) verrà svolta in laboratorio con prove pratiche. Lo scopo è dare un segno di continuità con la futura professione degli studenti, per i quali il ddl prevede altre importanti novità. Il valore dei crediti maturati durante il corso di studi verrà aumentato. Gli studenti con i voti più alti all'esame verranno premiati con borse di studio e crediti da spendere all'università. Un impegno per cui il disegno di legge prevede uno stanziamento di 5 milioni, da inserire nella prossima legge finanziaria.
Brutte notizie invece per i cosiddetti "diplomifici", per cui verranno fissate regole più rigide, e per i privatisti, che verranno selezionati e valutati con maggiore severità. La nuova maturità "secondo Fioroni" piace ai sindacati di categoria. Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, elogia soprattutto il ritorno dei commissari esterni: «Per la Cgil, che nel 2001 scioperò un'intera giornata contro la Finanziaria 2002 che modificava le commissioni per gli esami, prevedendo solo componenti interni, è motivo di grande soddisfazione che Fioroni presenti un ddl con questi contenuti. Consideriamo ciò anche un successo del nostro sciopero».
Panini, a detta del quale «il disegno di legge ricostruisce un quadro di regole trasparenti», chiede però la cancellazione delle innovazioni della riforma Moratti, come il portfolio delle competenze, le indicazioni nazionali (linee guida sui programmi di studio) e la separazione tra orari curriculari e opzionali. Positivo anche il giudizio di Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola: «Il ddl va nella direzione giusta. Ora bisogna vedere cosa succederà nella procedura di approvazione da parte del Parlamento, che però dovrà essere rapido, in modo da dare entro novembre o dicembre certezze sugli esami a studenti e professori».
Per Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, «le bozze del progetto accolgono alcune nostre richieste, quindi la nostra valutazione è positiva. Condividiamo sicuramente l'obiettivo di restituire maggiore serietà agli esami di stato. Un momento così particolare nella vita dei giovani va vissuto come un impegno forte, anche a salvaguardia del suo valore legale».
Di tutt'altro tenore le reazioni politiche. Il disegno di legge suscita malumori nell'Unione. «La proposta di modifica di Fioroni è deludente», dice Loredana Fraleone (Rifondazione comunista), secondo cui «il ddl non modifica, se non peggiorandolo leggermente, il sistema di valutazione, che viene mantenuto nella sua rigidità a compartimenti stagni e ulteriormente sbilanciato a favore del percorso scolastico rispetto alla prova d'esame. Sarebbe stato inoltre meglio soprassedere riguardo al sistema dei crediti e dei debiti, un aspetto delicatissimo dell'esame, per affrontarlo meglio con i tempi e i modi necessari a un buon cambiamento. Il punto inaccettabile del testo - conclude Fraleone - è però la distribuzione dei privatisti alle scuole statali e alla scuole paritarie, mentre quello di assegnare un titolo di studio valido è compito esclusivo dello Stato».
Duri anche i giovani di Forza Italia, secondo cui «Fioroni continua a snobbare gli studenti e le famiglie. Il fatto che presenterà la proposta di modifica dopo essersi confrontato solo con i sindacati conferma che a un grossa fetta dell'associazionismo non viene riconosciuta una pari dignità. È evidente che il ministro è ostaggio dei sindacati». Michelino Davico (Lega Nord) definisce invece "condivisibile in linea di massima" il ddl, ma sottolinea: «Non devono essere contemplati membri esterni nelle commissioni, che hanno scontentato per decenni i ragazzi, che preferiscono essere giudicati dai loro insegnanti».
Luca De Carolis