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Secolo XIX-Contratti, autunno bollente

Contratti, autunno bollente Con lo sciopero delle hostess si riapre la stagione delle vertenze che spaziano dalla Fiat al pubblico impiego, dai trasporti al nuovo Tfr Il ministro Maroni all'Alital...

21/08/2005
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Il Secolo XIX

Contratti, autunno bollente
Con lo sciopero delle hostess si riapre la stagione delle vertenze che spaziano dalla Fiat al pubblico impiego, dai trasporti al nuovo Tfr
Il ministro Maroni all'Alitalia: "Inaudito estromettere un sindacato"
Roma Riparte in anticipo, rispetto alla consueta scadenza di settembre, la stagione sindacale con il suo inevitabile corollario di agitazioni e scioperi. Il fermo di due giorni, 30 e 31 agosto, degli assistenti di volo Alitalia aderenti al sindacato autonomo Sult, infatti, segna la ripresa dei conflitti, nell'attesa che si snodino le vertenze legate ai rinnovi contrattuali e alle questioni rimaste aperte prime delle ferie.
Un lungo elenco che fa temere scintille e polemiche al vetriolo: dal piano industriale Fiat alle risorse economiche per i contratti pubblici, dalla trattativa per i metalmeccanici alla protesta del trasporto urbano (bus in sciopero il 21 settembre). Senza dimenticare il confronto fra governo e parti sociali sulla riforma del Tfr e quello, tutto in casa sindacale, sul nuovo modello contrattuale.
La protesta di hostess e steward di fine mese offre un elemento di novità: Alitalia, con un gesto senza precedenti per la compagnia di bandiera, ha deciso di non riconoscere più come controparte sindacale il Sult, il sindacato maggiormente rappresentativo degli assistenti di volo. Stessa sorte per un'altra sigla di categoria, l'Avia, che a sua volta ha proclamato uno stop di 24 ore degli assistenti di volo.
"E' inaudito, non si può sospendere un diritto sindacale ad un sindacato regolarmente costituito - ha annunciato il ministro del Welfare Roberto Maroni - La prossima settimana convocherò il presidente Giancarlo Cimoli per capire il senso di questa decisione. Cercheremo di vederci chiaro e di risolvere questa situazione".
Quanto allo sciopero, proclamato in violazione della moratoria estiva prevista dalla legge, Maroni è stato molto prudente. "Non so - ha detto - se lo sciopero sia o no in violazione della franchigia. Se è in violazione, si deve bloccare e interverrà eventualmente il governo a precettare, se non viola la franchigia si cercherà di evitarlo. In ogni caso, non si può risolvere una questione sindacale discriminando qualcuno. Pur non avendo simpatie particolari per questo o per quel sindacato, il rispetto deve essere mantenuto, altrimenti diventa una questione politica".
Ma rischia anche di diventare un problema sociale: il Sult, infatti, che ha messo in campo un pacchetto di 192 ore di sciopero, minaccia anche uno stop generale dei trasporti avendo avuto l'adesione degli altri settori, da quello ferroviario a quello del trasporto pubblico locale, a quello marittimo.
Domani, Antonio Martone, presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, vedrà le parti per un tentativo di conciliazione ma i tempi sono stretti e, soprattutto, i due sindacati, che raggruppano oltre il 60% della categoria e non hanno mai avuto buoni rapporti con la Commissione, non appaiono propensi ad una mediazione e sostengono di non violare la moratoria perché la legge prevede una deroga nel caso di violazione dei diritti costituzionali.
Il dialogo fra azienda e sindacati si è interrotto il 4 agosto scorso quando Cimoli ha comunicato la 'punizione' accusando i sindacati di non aver firmato il contratto nazionale e di aver quindi perduto la rappresentatività. Gli 'espulsi', invece, sostengono di aver firmato il contratto il 18 settembre 2004 ma di non aver aderito all'accordo applicativo del 25 febbraio scorso perché l'azienda non li aveva ammessi allo stesso tavolo di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Anpav.
Una vertenza non isolata nel trasporto aereo. Il prezzo del petrolio sta mettendo in ginocchio le compagnie e i sindacati ritengono necessario un immediato intervento del governo su accise e Iva che eviti il tracollo del sistema e la chiusura degli aeroporti. Piloti, personale di terra e Enav hanno in calendario agitazioni fino a novembre al ritmo di una ogni 10-15 giorni. Né va meglio il fronte del trasporto urbano con i lavoratori di bus, tram e metropolitane ancora in lotta per la vertenza relativa al trattamento di malattia: il 21 settembre si terrà il quarto sciopero generale.
In allarme anche il pubblico impiego che vede allontanarsi ancora il riconoscimento degli aumenti contrattuali concordati con il governo (il 5,1%) per il ritardo delle trattative in sede Aran. Per di più, i sindacati della scuola, che hanno appena sollecitato per l'ennesima volta un vero confronto sull'applicazione della riforma Moratti, segnalano forti carenze di organico e questo nonostante l'annuncio dell'assunzione di 40 mila precari tra docenti e non docenti. A settembre, poi, ripresa del confronto per i contratti di metalmeccanici, alimentaristi ed elettrici, con i primi in pericolosa rotta di collisione con Federmeccanica dopo sei mesi di aspri confronti.