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Secolo XIX: Il ministro Fioronie la ballata del silenzio

Vita difficile per i mega direttori generali, i capidipartimento, direttori regionali e provveditori del ministero dell'Istruzione

10/03/2007
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Il Secolo XIX

donata bonometti

Vita difficile per i mega direttori generali, i capidipartimento, direttori regionali e provveditori del ministero dell'Istruzione.
Se il precedente ministro Moratti ha decapitato di fatto il ministero defenestrando in quanto non ideologicamente allineati dirittori generali, direttori regionali, provveditori, l'attuale ministro Fioroni mette loro la mordacchia invitandoli con "due lettere due", una a rinforzo dell'altra, a non esporsi in pubblico, ad informare i superiori (ma quali se già essi stessi sono i superiori?) di eventuali loro interventi di natura politica. Ben sapendo che tutto quello che riguarda la scuola "è" politica, dagli organici alla riforma, dall'integrazione ai contenuti didattici. Non si va oltre la meteorologia.
Battute a parte un condizionamento che anche i provveditorati più fedeli a Fioroni hanno patito. Non potendo ovviamente esprimere il proprio rammarico. Pena la sanzione che le due lettere adombrano.
Ora si dice giustamente: certo se l'avesse fatto la Moratti a quest'ora mezza Italia sarebbe in corteo con palloncini e bambini... E ricordiamo tutti quanto la presenza dei bambini avesse scatenato ire moraliste.
Vero è che la ministra non risultava troppo simpatica al mondo scolastico, accusata di aver imposto una riforma (a dire il vero mai nata) senza consultare nessuno, dalle famiglie agli insegnanti. Accusata di aver varato quel taglio al tempo pieno che in realtà i provveditorati, facendo i salti mortali con gli organici, sono riusciti in parte a preservare e a mantenere. Ed è noto infine che le simpatie elettorali degli insegnanti non sono in sintonia con quelle dell'algida manager milanese.
Tuttavia anche il ministro Fioroni, che si è presentato come il principe della comunicativa, con la abilità di sostenere faccia a faccia improvvisati con gli insegnanti e con i media, reduci da due anni con una ministra che dispensava le proprie parole con il contagocce, contraddice se stesso con questa imposizione di silenzio e con questo pervicace silenzio in risposta alla notizia pubblicata da Il Secolo XIX.
Insomma anche i mega dirigenti piangono. Ma a giorni a piangere potrebbe essere di nuovo il ministero, se pur incolpevole. Nelle prossime settimane infatti la Corte Costituzionale si esprimerà se fu costituzionale o meno aver sostituito dodici direttori regionali in carica (fra cui anche quello della Liguria) ai tempi appunto del ministero Moratti. Se la Corte costituzionale si esprimerà in un certo modo, la sentenza finale potrebbe essere o di reintegro o di risarcimento. Molti di loro nel frattempo sono andati in pensione, e quindi non verranno reintegrati, ma resta anche questa una pagina scritta male, con qualche sgrammaticatura. Il ministro Fioroni se pur in modo meno cruento ci riprova. Imporre il silenzio è in qualche modo decapitare la libertà. Perchè va da sè che, a cascata, anche i presidi e gli insegnanti dopo un suggerimento così pesante ai loro diretti superiori, praticheranno l'autocensura.