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Secolo XIX-Insegnanti di sostegno sostituiti a metà anno

Il CASO / 1 Insegnanti di sostegno sostituiti a metà anno L'allarme era esploso a settembre: il ritardo del governo nel riaprire i termini per le domande di sostegno, aveva costretto a ...

23/02/2005
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Il Secolo XIX

Il CASO / 1 Insegnanti di sostegno sostituiti a metà anno

L'allarme era esploso a settembre: il ritardo del governo nel riaprire i termini per le domande di sostegno, aveva costretto a nominare da liste vecchie. Invano, il provveditorato spezzino - commissioni dirette da Anna Maria Da Pozzo e Antonella Minucci - aveva tentato di aggiornare gli elenchi: il ministero l'aveva stoppato, motivando che "le altre Regioni erano indietro". "Dovremo rifare tutto fra qualche mese", avevano denunciato i docenti, e gli stessi sindacati, con Lorenzo Cimino, delegato Cgil. Cosìè stato. Venerdì sono arrivate le graduatorie nuove. Il provveditorato ha dovuto rivedere le nomine in pieno anno scolastico, sulla pelle dei bambini. Risultato: ieri, in classe, i ragazzi disabili hanno trovato docenti diversi da quelli che avevano conosciuto in questi primi quattro mesi dell'anno scolastico 2004-2005. Con buona pace della continuità, fondamentale per un allievo diversamente abile. "Ci siamo trovati fra incudine e martello - conferma la dirigente Da Pozzo - da una parte, la consapevolezza dell'errore di cambiare un insegnante di sostegno in corso d'anno: dall'altra, l'obbligo di rispettare le esigenze dei lavoratori aventi diritto alla nomina. Mai, era capitato di cambiare nomine addirittura a febbraio". Sostituzioni sono scattate alle elementari, alle medie, alle superiori: anche in casi di disabili molto gravi, che avevano lavorato sodo con il loro educatore, e dovranno ricominciare daccapo. E' stato azzerato il lavoro di mesi.
Alessandro Ludi, presidente della Consulta per il settore scuola, presidente dell'associazione Abc, che si occupa di bambini cerebrolesi, vicepresidente nazionale, e membro dell'osservatorio sull'handicap, sottolinea: "E' stato creato un caos, a livello nazionale, e i nostri ragazzi sono stati trattati come pacchi postali, senza rispetto nemmeno per la legge, che prevede di non fare cambiamenti simili in pieno anno. Abbiamo avuto massima disponibilità e collaborazione dal provveditorato, ma non aveva alternative. Capisco il diritto dei lavoratori, ma questo non deve entrare in conflitto con quello dei bambini. Stiamo valutando ricorsi ed iniziative di dissenso e di protesta".