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Secolo XIX-L'insostenibile indeterminatezza del tutor

L'insostenibile indeterminatezza del tutor In Riviera per adesso rimane un fantasma Oggi l'apertura ufficiale della scuola. Nelle primarie un pezzo di riforma è inattuata, si va avanti con il maes...

16/09/2004
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Il Secolo XIX

L'insostenibile indeterminatezza del tutor In Riviera per adesso rimane un fantasma
Oggi l'apertura ufficiale della scuola. Nelle primarie un pezzo di riforma è inattuata, si va avanti con il maestro prevalente
Oggi, anche in Riviera, si mette in moto il maggior numero delle scuole e le preoccupazioni per la fantomatica figura del "tutor" che, per la scuola primaria (le vecchie elementari) rapresenta la grande novità della riforma Moratti, diventano reali. Fino alla vigilia nei circoli didattici si sono susseguiti gli incontri dei collegi docenti. Il "tutor"è un docente della scuola primaria che deve coordinare le attività educative e didattiche del team di insegnanti, svolgere un lavoro di orientamento, assistenza e ascolto nei confronti degli alunni e curare i rapporti con le famiglie.
"In realtà - spiega Francesco Codebò, direttore didattico di Lavagna - il "tutor"è una figura tutta da interpretare perché non sono stati avviati corsi di qualificazione professionale per gli insegnanti e non è stato riconosciuto nessun maggiore contributo economico; viene completamente mutata l'opera dell'insegnante ma non forniti i mezzi per stabilire un nuovo equilibrio. Il nostro collegio docenti ha deciso di non fornire criteri relativi al "tutor" in attesa di conoscere l'esito delle trattative che sono in corso fra l'Aran (Agenzia per la contrattazione del pubblico impiego) e le organizzazioni sindacali".
Situazione condivisa anche dal circolo didattico di Rapallo. "Cerchiamo di non improvvisare - afferma la direttrice Franca Pissinis - siamo preparati ad attivare le opportune modifiche dove siamo supportati a farlo, ma non possiamo stravolgere la programmazione quando, come nel caso del "tutor", non è stata portata avanti un'adeguata preparazione ed è in ancora in ballo una concertazione sindacale. Per quanto ci riguarda - aggiunge la professoressa Pissinis - attueremo un passaggio graduale con l'inserimento di un insegnante "preponderante" per le prime e seconde, mentre non vi saranno cambiamenti nelle classi che hanno un ciclo di studi già avviato".
In pratica mancano i sostegni fondamentali di formazione professionale e di maggiore riconoscimento economico per dare vita a questo nuovo ruolo. Non per niente di fronte al "tutor" sono in difficoltà anche i circoli didattici dove la riforma Moratti viene portata avanti in forma sperimentale già da un paio di anni. "E' una figura dal profilo poco chiaro che ci costringe ad agire con i "piedi di piombo" - afferma Franca Alfisi, direttrice del circolo di Cogorno - continueremo a lavorare con il "maestro prevalente" con laboratori e insegnanti specialisti, con un team di tre-quattro insegnanti che curerà il rapporto con le famiglie".
"Non ci sono problemi riguardanti i nuovi corsi per bambini, i cosiddetti "laboratori", ma non abbiamo i supporti necessari per istituire la figura del "tutor" - dice Angela Stagnaro, direttrice didattico del circolo Chiavari I - il lavoro da svolgere prevede un'attività di coordinamento e comunicazione che non si può improvvisare. In questi due anni di sperimentazione abbiamo cercato di cogliere gli aspetti migliori della riforma e andremo avanti con le scelte attuate fino ad oggi".