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Secolo XIX-Pianeta scuola Studenti contro la Moratti e la Cgil protesta "Obbligatoria la religione"

Pianeta scuola Studenti contro la Moratti e la Cgil protesta "Obbligatoria la religione" RomaTutti in piazza "per un sapere libero" e contro la riforma Moratti, accusata tra l'altro...

18/11/2005
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Il Secolo XIX

Pianeta scuola Studenti contro la Moratti e la Cgil protesta "Obbligatoria la religione"

RomaTutti in piazza "per un sapere libero" e contro la riforma Moratti, accusata tra l'altro di aver reso la religione materia obbligatoria. Ieri 300 mila ragazzi hanno manifestato a Roma, Genova e in altre 70 città italiane in occasione della Giornata mondiale di mobilitazione studentesca, lanciata dal World Social Forum di Porto Alegre lo scorso gennaio, indetta in otto capitali del mondo per ricordare gli studenti cecoslovacchi massacrati dai nazisti nel 1939. Era secondo gli ideatori, una sorta di "Primo maggio studentesco", che in Italia si è trasformato in una giornata di mobilitazione contro la riforma di scuola e università, approvata il mese scorso dal Parlamento.
Tanti gli striscioni e i cori contro il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti e il premier Berlusconi, "responsabili" di una legge che cambia profondamente il sistema educativo italiano. "Ma questo appuntamento non era legato solo ai disastrosi provvedimenti del governo", precisa l'Uds (Unione degli studenti), secondo cui "la mobilitazione è stata un'occasione anche per riaffermare che la cultura e il sapere sono gli strumenti di emancipazione e di libertà degli individui in Italia, in Europa e nel mondo". Pochi i problemi di ordine pubblico. A Genova la manifestazione ha creato grossi problemi al traffico, soprattutto in centro.
Nel complesso la giornata è comunque trascorsa in un clima abbastanza sereno, tra slogan e apparizioni di personaggi noti (a Milano c'era il premio Nobel Dario Fo, a Palermo Rita Borsellino). Le manifestazioni hanno però suscitato le forti critiche del centro destra. Simone Baldelli, responsabile dei giovani di Forza Italia, ha parlato di "offensiva elettorale in stile no global, caratterizzata da incidenti e atti vandalici". Per Azione universitaria, movimento studentesco di An, "la sinistra degli studenti universitari e dei partiti è scesa in piazza per difendere i diritti dei baroni".
Mentre gli studenti erano in piazza, la Cgil faceva le pulci alla riforma che riguarderà i loro futuri compagni di scuola, quella del secondo ciclo, recentemente varata dal governo.
Secondo Enrico Panini, responsabile di Cgil scuola, la riforma ha di fatto inserito la religione tra la materie obbligatorie nella scuola secondaria: "Basta leggere attentamente il decreto per rendersi conto di diverse sorprese, tutte negative. Ad esempio, aver fissato la religione e le attività alternative come materia obbligatoria per tutti, ha reso obbligatoria una scelta che prima era facoltativa. Non frequentare religione o la materia alternativa diventerà così assenza, producendo una penalità di 33 ore, quando nel nuovo ordinamento saltare più del 25% delle ore di lezione comporta la bocciatura automatica". Secondo la Cgil, in sostanza, la riforma obbliga lo studente che non voglia frequentare religione a frequentare comunque un altro insegnamento facoltativo. Panini sostiene inoltre che con la riforma Moratti solo il liceo classico consentirà di accedere a tutte le facoltà universitarie.
In serata il ministero ha risposto: "Nulla è cambiato per quanto riguarda l'insegnamento della religione cattolica e delle attività alternative. L'insegnamento della religione cattolica diventa, però, obbligatorio nel momento in cui lo studente abbia operato la scelta in tale direzione, come accadeva prima della riforma. La mancata fruizione dell'insegnamento della religione, come nel passato non viene considerata assenza dalle lezioni per coloro che non intendono avvalersene".
Luca De Carolis


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