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Secolo XIX: Più alunni, meno docenti, la scuola ligure taglia le ore

a giugno calerà ancora il numero degli insegnanti Sindacati in fermento: possibili uno sciopero e il blocco degli scrutini

08/04/2008
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Il Secolo XIX

GENOVA. É la débacle della scuola. Mentre aumenta considerevolmente il numero degli alunni, diminuiscono in rapporto gli insegnanti. E il prossimo anno, per la prima volta, le famiglie liguri incapperanno nel disagio di ore scolastiche in meno, con i bambini a casa invece che fra i banchi.
Sarà una sorpresa amarissima: perché in tempo di iscrizioni le scuole hanno cercato di promettere quantità e qualità didattiche, ma oggi si paventa un ennesimo taglio del 40% di insegnanti a giugno quando si formulerà definitivamente l'organico. I vari rappresentanti dei sindacati, le segreterie regionali di Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e l'Associazione nazionale presidi ieri si sono incontrati non solo per distribuire dati impressionanti, ma anche per cominciare a studiare forme di protesta e di agitazione. Dallo sciopero al blocco degli esami e degli scrutini. Si vedrà nelle prossime settimane. Intanto si comincia a scrivere il calendario delle prossime assemblee, con il coinvolgimento delle Rsu, ma anche delle organizzazioni delle famiglie e degli studenti «per arrivare ad una mobilitazione complessiva di tutti coloro che nella scuola lavorano e studiano».
Ecco l'eloquenza dei dati riguardanti le scuole di tutta la Liguria: nelle elementari più 2.965 alunni, meno 655 insegnanti. Nella media inferiore più 953 alunni, meno 589 docenti. Nella superiore più 5.845 studenti, meno 395 "prof". «É una progressiva, costante erosione relativa agli ultimi anni, solo quest'anno in Liguria duecento insegnanti in meno e 1.500 alunni in più», hanno precisato ieri i vari rappresentanti, Paola Repetto, Paolo Quattrida, Filippo Rubaldo, Clemino Casalgrande fra gli altri. Quest'ultimo, a nome dei dirigenti scolastici, ha ribadito che «dall'anno prossimo per la prima volta ci sarà una riduzione del tempo scuola arrivando alla "carne viva" delle 27 ore settimanali. Di solito si riducevano i livelli di compresenza degli insegnanti con una riduzione della qualità, ora si diminuiranno le ore di insegnamento anche su classi già avviate. Insomma, stiamo mollando anche sulla tenuta». Che succederà? Che i bambini faranno un pomeriggio di meno a scuola, per esempio. «Che si dirà addio alle 40 ore del tempo pieno. Che era una risposta sociale, ma anche pedagogica, ricca di iniziative, che si deluderanno quelle famiglie cui si è promesso un certo tipo di offerta formativa», dice Elena Tramelli, Rsu Cgil. Che aggiunge : «Lo stesso Provveditorato di Genova del resto sta dando indicazioni perché si realizzino formati operativi misti».
Ancor più precisamente Paolo Quattrida argomenta: «Del resto è lo stesso ministero all'Istruzione che sta già pensando di accorpare corsi professionali diversi, creando dei corsi misti laddove le materie sono comuni».
Drammatica anche la situazione del sostegno. Se gli insegnanti non sono diminuiti, le classi però sono diventate così numerose da rendere molto disagevole l'inserimento di un disabile. «Classi con 25-27 bambini, magari di cinque sei etnie diverse, laddove già di per séè difficile fare scuola, non possono a volte permettersi la presenza di un bimbo con handicap che a sua volta vive una esperienza scarsamente tutelata. Questo soprattutto a Genova, ma anche alla Spezia. Peccato, perché sull'argomento la nostra è una legislazione molto avanzata, forse una delle migliori in Europa, ma rischia di essere vanificata», osserva Filippo Rubaldo dello Snals. É noto che oramai nei Poli per gravi il rapporto "uno a uno" non è più praticabile.
Donata Bonometti
bonometti@ilsecoloxix