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Secolo XIX: PRECARI della scuola in piazza in tutta italiaper il "no gelmini day"

La manifestazione di insegnanti e personale Ata di Palermo è soltanto una delle decine che si sono svolte in tutta Italia, in quello che è stato definito il «no Gelmini day».

06/09/2009
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Il Secolo XIX

palermo. In mutande e costumi da bagno hanno gridato la propria rabbia nella nuova manifestazione, davanti l'ufficio scolastico provinciale di Palermo, per attirare ancora l'attenzione dell'opinione pubblica sulla loro situazione di precari della scuola «rimasti in mutande» e che non «possono neanche andare a mare per una breve vacanza». La manifestazione di insegnanti e personale Ata di Palermo è soltanto una delle decine che si sono svolte in tutta Italia, in quello che è stato definito il «no Gelmini day».

Proteste in varie città tra cui Milano, dove si è svolto un corteo a cui hanno partecipato circa 300 precari, con sit in davanti alla prefettura e a Perugia, con una «colazione precaria», davanti all'ufficio scolastico regionale di Roma e con cortei anche a Messina e Catania, dove i professori precari hanno sfilato con una cassa da morto per simboleggiare la morte della scuola pubblica. La protesta più singolare è stata quella di Palermo, dove da dieci giorni è in atto un presidio permanente di precari con cartelli e striscioni contro la riforma della pubblica istruzione che li ha praticamente tagliati fuori dalla possibilità di lavorare. Il coordinamento palermitano della protesta chiede: il ritiro dei tagli della scuola pubblica; la stabilizzazione di tutti i precari della scuola; la risoluzione della vertenza del personale Ata. Il coordinamento rifiuta i contratti di disponibilità. I sindacati provinciali della scuola Flc-Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno indetto per il 14 settembre una manifestazione a Palermo e venerdì sera hanno deciso di sospendere l'occupazione dell'Ufficio scolastico. Ieri il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, è andato in via Praga ad ascoltare le ragioni dei precari e a portare la solidarietà del suo partito. A Catania hanno sfilato oltre cinquecento precari.

Insegnanti e impiegati hanno portato a spalla un cassa da morto che rappresentava la scuola pubblica italiana ed esposto manifesti e scandito slogan contro l'applicazione della legge Gelmini. «Questa strada - ha sottolineato Giovanni Nastasi, del coordinamento precari di Catania - è piena di persone che l'anno scorso avevano un posto di lavoro, una cattedra. Oggi siamo tutti a spasso: 1.500 tagli nella sola provincia di Catania non sono numeri, ma persone come me e i miei colleghi, persone che hanno una vita, una storia e sentimenti». A Messina invece un corteo con 400 persone ha sfilato partendo da piazza Municipio fino alla prefettura. Anche qui i manifestanti hanno portato in corteo una bara con scrittò«La scuola è a lutto per la perdita dei suoi precari». Battibecchi a Milano tra gli automobilisti e i manifestanti. L'appuntamento adesso è per domani, giorno in cui verranno sbloccate le nomine per i lavoratori Ata