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Secolo XIX: Scuola, Fioroni toglie il tutor e il portfolio

non imporre una visione dirigistica alla scuola italiana, a cui servono un progetto comune e un percorso condiviso

09/06/2006
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Il Secolo XIX

Roma. Una verifica della riforma Moratti per il primo ciclo scolastico. L'ha annunciata ieri il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, che si è soffermato anche sull'esigenza di mettere a norma tutti gli edifici scolastici e sull'importanza di «non imporre una visione dirigistica alla scuola italiana, a cui servono un progetto comune e un percorso condiviso». Considerazioni che Fioroni ha espresso mentre visitava a Roma la scuola media statale "Luigi Di Liegro". E' stata proprio una studentessa dell'istituto a chiedergli «cosa cambierà della riforma Moratti». Il ministro le ha risposto così: «Quando tu non hai studiato e la professoressa ti interroga che dici?: "studio e poi mi richiami". Ti rispondo nello stesso modo». Con i cronisti Fioroni è stato più preciso: «E' stato avviato un gruppo di lavoro sul primo ciclo (elementari e medie, ndr) il cui intento è quello di verificare che gli istituti della riforma Moratti non applicabili e non applicati non gravino sulle esigue risorse della scuola italiana. Se emergerà che non sono applicabili agiremo di conseguenza».
Dopo avere fermato dieci giorni fa la sperimentazione della riforma nelle scuole superiori, Fioroni ha quindi annunciato un probabile stop della sua applicazione anche nel primo ciclo. «D'altronde - ha aggiunto - il nostro intervento è finalizzato a garantire serenità nelle scuole». Come dire che il blocco della la riforma Moratti è necessario anche per tranquillizzare gli insegnanti, in gran parte contrari alla nuove norme. Le più contestate sono quelle che prevedono la figura del tutor e il portfolio di competenze. Un curriculum di tutta la storia scolastica di ogni ragazzo, dalla scuola materna fino alla maturità, la cui compilazione richiederebbe un enorme sforzo da parte dei docenti, spesso sottopagati e già gravati da molto lavoro. Sul portfolio è peraltro già caduta la scure del Tar del Lazio, che nello scorso febbraio ne ha sospeso l'entrata in vigore accogliendo la richiesta dei Cobas. Sul tutor invece non si è pronunciato nessun giudice «ma gli insegnanti non lo vogliono - spiegano dalla Cgil - perché con il tutor si passerebbe alla figura del docente prevalente, ossia ad una riedizione del maestro unico, che si vedrebbe attribuite quasi tutte le competenze, compreso il rapporto con i genitori».
Portfolio e tutor potrebbero quindi essere stralciati dalla riforma del primo ciclo che, negli altri punti, non comporta grandi differenze rispetto al passato. L'unica innovazione rilevante è la divisione della scuola elementare in due bienni dopo la prima. Ogni alunno potrebbe bocciato solo nel secondo dei due anni (in terza o in quinta elementare), mentre era già stato abolito l'esame in quinta. La scuola media consisterebbe invece in un biennio, seguito da un anno "di raccordo con il secondo ciclo". In attesa di decidere se e quanto salvare della riforma Moratti, Fioroni promettte di trovare fondi per l'edilizia scolastica.
Luca De Carolis