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Sempre meno bocciati. Il rigore è già finito

I dati del ministero: inversione di tendenza dal 2008. In Puglia e Campania il record dei 100 e lode

12/10/2011
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Il Messaggero

ROMA - La linea del rigore del ministro Mariastella Gelmini è arrivata al giro di boa: i dati diffusi ieri da viale Trastevere segnalano una diminuzione di bocciati dalle medie in su nell’ultimo anno. In compenso le regole più rigide per ottenere voti alti hanno fatto diminuire i 100 e lode che, però, continuano inspiegabilmente a concentrarsi al Sud, soprattutto in Puglia (l’1,6% dei diplomati qui prende il massimo contro lo 0,9% di media nazionale) e Calabria (1,5%). Resta alta, poi, la quota dei ragazzi che vengono bocciati perché prendono 5 in condotta, novità voluta dal ministro: sono stati 35mila negli ultimi tre anni.
Il picco di severità c’è stato nel 2008, primo anno di insediamento del ministro. La linea del rigore è stata segnata dall’arrivo del 5 in condotta, dei voti in decimi, dell’obbligo del 6 in ogni materia per approdare agli esami. All’inizio c’è stato un crescendo di severità che poi ha declinato verso una linea più morbida nell’anno scolastico passato. I dati fino ad oggi erano rimasti chiusi nei cassetti del Miur, generando polemiche sul loro occultamento. Ieri sono stati divulgati e rivelano lo stop all’incremento di bocciature. Ma il trend rimane più alto rispetto a qualche anno fa quando la manica era più larga.
Alla maturità a giugno non è stato ammesso all’esame il 5,3% dei candidati contro il 3,9 del 2007. Nel 2010, però, i non ammessi sono stati il 5,9%: c’è una piccola flessione. A conti fatti calano anche i non diplomati. Ma i ragazzi ora vengono fermati prima e, in cifre assolute, sono 35mila quelli che non ce la fanno all’ultimo anno, oltre il 6%. Solo qualche anno fa erano sotto al 4%. Anche per questo il ministro non vacilla: . I bocciati delle superiori, in verità, passano dal 15,5% del 2008 al 13,2% del 2011 e sono stati praticamente costanti negli anni passati. Alle medie invece fra il 2008 e il 2010 è calata la mannaia dei prof con un aumento evidente di bocciature in prima e terza. L’esame delle medie è molto severo e infatti la Gelmini pensa di «ridurre le prove, magari già a giugno con una sperimentazione». I dati dicono anche che la scuola è meno precaria: il personale a termine è passato dal 17,9% del 2007 al 14,9% del 2011, ma dal 2008 l’organico totale ha perso 57mila posti a causa dei tagli. Per il ministro «la maggiore stabilità dei docenti è comunque segnale di maggiore qualità. Ora dobbiamo far ripartire i concorsi che dovranno essere meritocratici per far entrare una nuova generazione nella scuola». Gelmini rassicura anche sull’aumento del sostegno e avverte: il ministero della Salute ha avviato controlli sulle certificazioni che aumentano. Il Pd contrattacca: «Sul sostegno mancano ancora 65mila insegnanti».