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Senato - 7^ Commissione Discussione DL 97 - seduta del 28.4

ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7a) MERCOLEDÌ 28 APRILE 2004 293a Seduta Presidenza del Presidente ASCIUTTI Intervengono i sottosegretari di Stato per i beni e le attività c...

29/04/2004
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ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7a)

MERCOLEDÌ 28 APRILE 2004
293a Seduta

Presidenza del Presidente
ASCIUTTI

Intervengono i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Bono e per l'istruzione, l'università e la ricerca Siliquini.

La seduta inizia alle ore 14,45.

IN SEDE REFERENTE

(2896) Conversione in legge del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, recante disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2004 - 2005, nonché in materia di esami di Stato e di Università
(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta di ieri, nel corso della quale - ricorda il PRESIDENTE - era stata avviata la discussione generale.

Nel dibattito interviene la senatrice SOLIANI (Mar-DL-U), la quale sottolinea che il decreto-legge, al di là del titolo recante disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2004-2005, senz'altro accattivante, ha il limite di confermare l'approccio minimalista, il quale già caratterizzava il disegno di legge n. 2529, ponendosi in effetti come principale obiettivo quello di risolvere il consistente contenzioso amministrativo.
Quanto alla certezza e alla stabilità per l'avvio del prossimo anno scolastico, ella sottolinea che esse non sono affatto assicurate nel provvedimento, tanto più alla luce della mancata attuazione dell'articolo 5 della legge n. 53 del 2003.
Ella coglie altresì l'occasione per stigmatizzare la mancata conclusione dell'esame parlamentare del disegno di legge n. 2529, dovuta in gran parte all'inadeguatezza del testo presentato dal Governo che ne ha inevitabilmente ritardato l'approvazione in Commissione.
Ella critica inoltre il ricorso, a suo avviso improprio, allo strumento del decreto-legge, atteso che esso contempla - ad esempio all'articolo 4 - norme carenti dei requisiti costituzionali di necessità e urgenza.
Ella giudica poi negativamente la circostanza che il provvedimento, nel tentare di definire criteri certi ed equi per l'inserimento nelle graduatorie permanenti, non affronta affatto la questione centrale della programmazione delle assunzioni dei docenti. In questo modo la revisione dei predetti criteri, che dovrebbe essere strumentale rispetto alle assunzioni in ruolo, risulta invece essa stessa un obiettivo, stante peraltro la costante riduzione dell'organico delle scuole.
Entrando nel merito del decreto, ella stigmatizza anzitutto la conferma della cadenza biennale dell'integrazione delle graduatorie permanenti, che giudica in contrasto con i principi costituzionali di eguaglianza, buon andamento ed efficienza della Pubblica Amministrazione e che oltretutto incide negativamente sulla preparazione e sulle prospettive degli insegnanti.
Quanto al mancato recepimento della norma diretta a consentire l'iscrizione con riserva nelle graduatorie agli iscritti all'ultimo anno delle SSIS, accolta nel corso dell'esame del disegno di legge n. 2529 in Commissione, si tratta di una scelta che ella giudica mortificante per chi sta concludendo i percorsi universitari e che non può essere motivata con il consistente numero di insegnanti precari attualmente inseriti nelle graduatorie permanenti.
Con riferimento poi al punteggio assegnato al servizio militare, peraltro dimezzato rispetto a quanto previsto nel testo approvato in Commissione, ella stigmatizza che esso si basa sul principio, a suo avviso errato, di assimilare il servizio militare al servizio di insegnamento.
Esprime tuttavia soddisfazione per il mancato inserimento nel decreto della disposizione, originariamente recata all'articolo 2, comma 1, lettera d), ma soppressa nel corso dell'esame in Commissione, volta a operare una sanatoria generalizzata, diretta a tutti gli insegnanti che abbiano prestato servizio per almeno 360 giorni nel quadriennio considerato.
Avviandosi a concludere, ella ribadisce che la credibilità del provvedimento è necessariamente subordinata alla scelta di procedere a consistenti assunzioni nella scuola, rilevando che al riguardo non giudicherebbe sufficiente l'assunzione di un mero impegno governativo attraverso un ennesimo ordine del giorno.

La senatrice Vittoria FRANCO (DS-U) stigmatizza anzitutto il notevole ritardo nell'esame del disegno di legge n. 2529, che ha condotto all'emanazione del decreto-legge, atteso che esso impone ora tempi di discussione estremamente ridotti.
Entrando nel merito del provvedimento, ella ritiene che esso accresce l'incertezza in cui versa il mondo della scuola, che si somma peraltro alla politica di contenimento degli organici perseguita dal Governo.
Al di là della maggiore equità dei criteri di inserimento nelle graduatorie permanenti, la senatrice sottolinea altresì la necessità di assicurare una seria politica di assunzioni, senza la quale non è possibile dare soluzione alla questione del precariato.
Dopo aver preso atto che il provvedimento reca anche norme affatto innovative rispetto al disegno di legge approvato in Commissione, che a suo avviso non rivestono peraltro i prescritti requisiti costituzionali di necessità ed urgenza, ella si sofferma indi sulle modifiche introdotte rispetto alle disposizioni accolte in Commissione, che giudica senz'altro peggiorative del testo.
Nel criticare la previsione della cadenza biennale dell'integrazione delle graduatorie permanenti, stigmatizza in particolare il mancato recepimento della disposizione diretta a consentire l'iscrizione con riserva nelle graduatorie permanenti agli iscritti all'ultimo anno delle SSIS. Si tratta di scelte che - a suo avviso - aggravano le condizioni degli insegnanti precari e in merito alle quali sollecita un chiarimento da parte del Governo.
Con riferimento al mancato recepimento della disposizione recata dall'articolo 2, comma 1, lettera d), e diretta ad assicurare l'abilitazione per gli insegnanti che possono vantare un servizio di almeno 360 giorni nell'arco temporale considerato, ella rileva l'incongruenza del Governo che, dopo aver inizialmente promosso una sanatoria generalizzata, non ha ora invece previsto alcuna soluzione alternativa con la quale offrire a tale categoria di docenti l'opportunità di conseguire l'abilitazione, inserendola magari nell'ambito di ulteriori iniziative formative.
Quanto poi al principio di assegnare un punteggio al servizio militare, ancorché dimezzato rispetto a quanto previsto nel disegno di legge approvato in Commissione, ella ne sottolinea l'incostituzionalità, atteso che esso contraddice il principio di pari opportunità tra uomini e donne, oltre peraltro a limitare il diritto al lavoro.
Quanto all'articolo 5, ella si richiama infine alle osservazioni del senatore Modica, giudicando la soluzione proposta senz'altro artificiosa ed inidonea a risolvere i problemi derivanti dagli incrementi stipendiali dei docenti delle università.

Il senatore BEVILACQUA (AN) osserva che, a fronte dell'impossibilità di approvare il disegno di legge n. 2529 in tempo utile per l'assunzione dei docenti per l'anno scolastico 2004-2005 sulla base dei nuovi criteri, l'adozione di un provvedimento di urgenza risulta l'unica via percorribile. Né può essere contestata la legificazione di una materia sostanzialmente amministrativa, atteso che l'attuale stato di difficoltà è generato proprio da un atto di carattere amministrativo del precedente Governo dichiarato illegittimo dal TAR del Lazio nel 2001.
Quanto alla politica di riduzione degli organici addebitata al Governo in carica, rileva che la tendenza al contenimento del personale precede di gran lunga l'attuale Esecutivo e risale a quello precedente.
Passando ai contenuti del provvedimento, esprime anzitutto perplessità sull'attribuzione di un punteggio aggiuntivo per il servizio militare. Analogamente, sollecita una riflessione sull'opportunità di attribuire un punteggio raddoppiato per il servizio prestato nelle scuole di montagna, atteso che esso è generalmente svolto da docenti che non hanno ottenuto una posizione in graduatoria sufficiente a consentire una scelta diversa.
Auspica infine una soluzione equa per gli insegnanti magistrali, che rischiano di essere ingiustamente esclusi dal mondo della scuola non avendo potuto partecipare ad altre forme di abilitazione.

Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il presidente relatore ASCIUTTI (FI) , il quale esprime anzitutto compiacimento per l'interesse che la delicata tematica dell'inquadramento in ruolo dei docenti ha ancora una volta suscitato in seno alla Commissione.
Giudica inoltre negativamente la mancata riproduzione, nel decreto-legge, di alcune norme su cui si era registrato ampio consenso in Commissione nel corso dell'esame del disegno di legge n. 2529 e annuncia sin d'ora piena disponibilità ad accogliere emendamenti che si proponessero il fine di ripristinare dette norme. In particolare richiama l'ammissione con riserva nelle graduatorie permanenti degli iscritti all'ultimo anno dei corsi di specializzazione all'insegnamento secondario, dei laureandi nella sessione estiva dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria, oltre che degli insegnanti ammessi ai corsi per il conseguimento dell'abilitazione di cui all'articolo 2. Richiama altresì la determinazione di una percentuale massima per i passaggi di ruolo nella scuola secondaria, ricordando che in Commissione era stata fissata al 20 per cento dei posti disponibili.
Ancora una volta, elemento centrale del dibattito è stata poi, prosegue, l'esigenza di un piano pluriennale di assunzioni. Al riguardo, ricorda che già a conclusione dell'esame in sede referente del disegno di legge n. 2529 lui stesso, in qualità di relatore, presentò un ordine del giorno che impegnava il Governo a prevedere la programmazione delle assunzioni nell'ambito del decreto attuativo dell'articolo 5 della legge n. 53 del 2003, in sintonia con la nuova disciplina di formazione iniziale dei docenti. Occorre infatti necessariamente attendere la piena entrata a regime della riforma, ribadisce, onde conoscere nel dettaglio i posti effettivamente disponibili e vacanti su cui assumere il personale docente. Nel rammentare che tale ordine del giorno fu pienamente accolto dal Governo, osserva che in questa sede altro non può farsi che confermare l'impegno già preso.
Sempre in tema di ordini del giorno, raccoglie il richiamo svolto dal senatore Tessitore ai due ordini del giorno da lui presentati in sede di esame del disegno di legge n. 2529 e volti ad impegnare il Governo, da un lato, all'immediata attivazione delle procedure per il reclutamento delle 15.000 autorizzate per l'anno scolastico 2004-2005 e, dall'altro, ad adottare atti di programmazione sulla base di un'accurata quantificazione dei fabbisogni annuali di personale. Anche in questo caso, ricorda che il Governo accolse pienamente gli ordini del giorno e quindi invita eventualmente a procedere alla conferma degli impegni già assunti.
Il Presidente relatore riprende inoltre il richiamo ad esigenze di sistematicità, avanzato dai senatori Tessitore e Modica, manifestando piena adesione in tal senso. Analogamente, conferma piena adesione alle esigenze di selettività evidenziate dal senatore Valditara.
Quanto ai rilievi critici mossi alla scelta di inserire in un atto avente forza di legge una tematica di natura prettamente amministrativa, quale l'attribuzione dei punteggi per l'inserimento nelle graduatorie permanenti, conviene da un punto di vista teorico, ma ricorda che il susseguirsi di atti amministrativi in materia ha determinato un insostenibile contenzioso, sì da imporre inevitabilmente il ricorso allo strumento legislativo.
Nel prendere infine atto della scelta del Governo di dimezzare il punteggio attribuito al servizio militare rispetto a quanto accolto dalla Commissione nell'ambito del disegno di legge n. 2529, conclude auspicando un costruttivo impegno da parte di tutte le forze politiche al fine di dare finalmente alla scuola quelle certezze di cui ha bisogno per intraprendere efficacemente la via della riforma. In tal senso, manifesta senz'altro piena disponibilità.

Agli intervenuti replica altresì il sottosegretario Maria Grazia SILIQUINI la quale rappresenta l'esigenza del Governo di rendere immediatamente operative le disposizioni del disegno di legge n. 2529, che non ha concluso il proprio iter in tempo utile affinchè l'Amministrazione potesse procedere alla revisione delle graduatorie prima dell'assunzione delle 15.000 unità previste per l'anno scolastico 2004-2005. In questo senso, si era del resto espressa anche la Commissione, attraverso un ordine del giorno che impegnava il Governo a procedere alle assunzioni sulla base dei nuovi criteri entro il 31 luglio prossimo. Il decreto-legge ha invece consentito l'immediata predisposizione del bando, di cui peraltro consegna copia alla Commissione. Il decreto-legge tiene pertanto fede ad un impegno assunto in sede parlamentare, confermando le soluzioni già individuate nel disegno di legge n. 2529. Il Governo si riserva comunque di valutare responsabilmente eventuali proposte emendative che saranno presentate.
Quanto alla possibilità di partecipare ai corsi abilitanti già prevista nel disegno di legge n. 2529 per tutti i docenti alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 2, il Governo ha ritenuto di rispettare la decisione di sopprimere tale disposizione assunta dalla Commissione nel corso dell'esame del disegno di legge n. 2529. Segnala peraltro che le università, nel confermare la disponibilità ad organizzare i corsi speciali per le categorie dei docenti di cui alle lettere a), b) e c), pari complessivamente a circa 6.000 unità, hanno invece sollevato forti difficoltà organizzative per l'organizzazione dei corsi destinati ai docenti di cui alla lettera d), pari a circa 50.000 unità. Il Governo si rimette comunque alle scelte del Parlamento.
Il Sottosegretario risponde quindi alle osservazioni, sollevate fra l'altro dal senatore Modica, in ordine alla presunta incostituzionalità del carattere biennale dell'aggiornamento delle graduatorie. Al riguardo, manifesta la disponibilità del Governo a far slittare l'operatività della norma all'anno scolastico 2005-2006, rimettendosi comunque alle valutazioni del Parlamento.
Nel preannunciare l'intenzione di trovare una soluzione per gli insegnanti magistrali, osserva poi che l'iscrizione con riserva nelle graduatorie dei docenti ammessi ai corsi per il conseguimento dell'abilitazione incontra notevoli difficoltà applicative connesse alla impossibilità di individuare con precisione la platea dei destinatari della norma.
Quanto all'attribuzione di un punteggio aggiuntivo per il servizio militare, ricorda che si tratta di scelta operata dalla Commissione nell'ambito del disegno di legge n. 2529. In questo caso, il Governo si è limitato ad operare un correttivo.
Ella risponde infine al senatore Valditara, che aveva sollecitato un chiarimento sull'esame finale dei corsi abilitanti, ribadendo che la formulazione adottata assicura omogeneità di valutazione sul territorio nazionale.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.