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Sette:il dirigente scolastico ordinò: c'è la Moratti in TV, guardatela!

Una comunicazione scarna, poche righe. "Per opportuna informazione si comunica che il ministro dell''Istruzione, università e ricerca, dottoressa Letizia Moratti, nella serata odierna, 10 marzo 2004...

26/03/2004
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Una comunicazione scarna, poche righe. "Per opportuna informazione si comunica che il ministro dell''Istruzione, università e ricerca, dottoressa Letizia Moratti, nella serata odierna, 10 marzo 2004, parteciperà alla trasmissione Porta a Porta".
II linguaggio è il burocratese di sempre. La firma in calce è quella di Armando Pietrella, morattiano di ferro, zelante direttore scolastico regionale della Sardegna. Che giorni fa ha pensato di prendere carta e penna per "consigliare" tutti i dirigenti delle istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado dell''isola, a non perdersi il ministro Moratti nel salotto di Bruno Vespa. Ma come, c''era bisogno di una circolare?
"Certo", replica Armando Pietrella, quasi sorpreso di tutti questi interrogativi. "Ritengo giusto e doveroso che la dirigenza sia costantemente informata sul ministro-pensiero". Scusi? "È come se il ministro avesse ritenuto di venire in Sardegna. Io non avrei forse dovuto comunicarlo a tutti i miei dirigenti?". Ma forse la televisione è una cosa diversa. "No, non è vero che è diverso. Anzi aggiungo che mi sono incavolato nero quando nessuno mi ha avvertito che il ministro Moratti ha partecipato a un''altra trasmissione Rai, a Ballarò su Raitre. Pensi che sono venuto a saperlo solo per caso! Posso dire una cosa?". Prego. "Non c''è la mentalità giusta per affrontare queste cose".
Sta di fatto che la stampa sarda non è stata tenera col direttore scolastico. La Nuova Sardegna, per esempio, avanza il dubbio che lei sia troppo vicino al ministro, quasi una sorta di impatizzante. "Certo che sono morattiano. C''è scritto sul mio contratto nero su bianco che devo esserlo. E poi quelli che scrivono certe cose! Via. Fosse solo quello. Ma li ha mai letti? Dipendesse da me... Ecco, diciamo che farebbero meglio a chiudere bottega".


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