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Sette proposte per migliorare la scuola italiana, contrastare l’abbandono e garantire maggiore inclusione

Da WeWorld il report “La scuola che verrà”: ripensare l’istruzione nell'era post Covid-19

11/06/2021
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Il Sole 24 Ore

Aumento della dispersione scolastica e dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano); l'8% degli studenti impossibilitati a seguire le lezioni a distanza, percentuale che sale al 23% per gli studenti con disabilità; nelle periferie in cui WeWorld lavora, il 70% dei ragazzi, durante il primo lockdown, non possedeva device informatici per la Dad. La pandemia ha inciso profondamente sulla scuola italiana, mettendone in luce carenze strutturali presenti da anni ma mai affrontate con sufficiente decisione.

Per questo motivo, in occasione della fine dell'anno scolastico, il secondo segnato dalla pandemia, WeWorld - organizzazione italiana che da 50 anni difende i diritti di donne, bambini e bambine in 27 Paesi – ha presentato il report “La scuola che verrà – Ripensare la scuola nell'era post-Covid 19”, che analizza lo stato della scuola e dell'educazione in Italia dopo la pandemia, elaborando alcune proposte concrete per affrontare le principali criticità.

WeWorld è parte della Rete Frequenza200, che riunisce oltre 20 organizzazioni del Terzo Settore coinvolte in progetti che promuovono un'educazione inclusiva e di qualità in quartieri caratterizzati da situazioni di disagio socioeconomico e povertà educativa.

«Ora abbiamo un'occasione unica, che non va sprecata: cambiare davvero il sistema scolastico italiano. La scuola è stata infatti la grande penalizzata di questa pandemia, che ha visto migliaia di bambini e ragazzi esclusi dal percorso educativo» commenta Elena Caneva, coordinatrice del Centro Studi di WeWorld. «Dopo la pandemia, serve un cambio di passo per migliorare la qualità dell'apprendimento, ridurre le disuguaglianze nell'accesso alla conoscenza, contrastare con fermezza la dispersione scolastica che, acuita dai lockdown e dalla prolungata chiusura delle scuole, è diventata un'emergenza in molte aree del nostro Paese», conclude Caneva.

Il Report: ecco elencate le sette proposte di WeWorld per la scuola che WeWorld ha elaborato per rimettere al centro l'educazione inclusiva come interesse primario di bambini e ragazzi.

•Garantire una copertura omogenea di servizi per la prima infanzia almeno al 60%, su tutto il territorio nazionale. Questa misura avrebbe effetti positivi in termini di sviluppo ed educazione per bambini e bambine, e contribuirebbe al contrasto a dispersione scolastica e povertà educativa. Una misura, sottolinea WeWorld, che consentirebbe anche una maggiore occupazione femminile.

•Estendere l'obbligo di istruzione dai 3 ai 18 anni (invece degli attuali 6-16 anni), per garantire benefici educativi fin dalla prima infanzia, contrastare l'aumento dei Neet constatato dopo la pandemia, e incidere positivamente sull'occupazione femminile, ancora drammaticamente bassa in molte aree del nostro Paese, in cui la cura dei figli nella prima infanzia è appannaggio quasi esclusivo delle donne. WeWorld propone anche una riforma del sistema di istruzione secondaria di II grado, potenziando la formazione professionale degli Istituti tecnico-scientifici e riducendo il ciclo dei licei da 5 a 4 anni, per consentire ai giovani di affacciarsi prima al mondo del lavoro o di cominciare prima gli studi universitari o altri percorsi di istruzione e formazione.

•Rimodulare il calendario scolastico: riduzione dei mesi di vacanze estive, da 3 a 2 (luglio e agosto), permettendo così di contrastare l'abbandono e di mantenere quella rete di educazione e protezione sociale fondamentale in tanti contesti periferici e marginali del nostro Paese.

•Rimodulazione degli orari di ingresso e uscita da scuola per una migliore conciliazione dei tempi di scuola-lavoro, per migliorare il livello di attenzione di bambini e adolescenti, garantire maggiore flessibilità ai genitori lavoratori e ridurre l'impatto ambientale dei mezzi di trasporto pubblici e privati.

•Garantire il tempo pieno, che ha ricadute positive dal punto di vista cognitivo su bambini/e e ragazzi/e, e permette di contrastare il rischio di dispersione scolastica e povertà educativa.

•Introdurre un dirigente del “tempo extra-scuola”, incaricato del potenziamento dell'offerta formativa e dell'organizzazione di attività extracurricolari, in collaborazione con il Terzo Settore. Questa misura mira a colmare la carenza di esperienze attive e relazionali per bambini e ragazzi, causata dalla pandemia e dai lockdown, e contrastare ancora una volta l'emergenza dell'abbandono scolastico.

•Potenziamento dell'educazione civica: WeWorld propone inoltre una revisione dei curricula scolastici per potenziare gli insegnamenti di educazione civica seguendo alcuni pilastri tematici che includano non solo Costituzione e diritto, ma anche Sviluppo sostenibile, Cittadinanza digitale ed educazione alla cittadinanza globale (Ecg).