Sezioni primavera ora stabili
ELEGHE/Entro 120 giorni il Miur dovrà emanare le linee guida per l'istruzione 0-6 anni. È corsa contro il tempo per attuare il nuovo sistema
Varata la delega che fa nascere il Sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni, è corsa contro il tempo per la sua reale attuazione. Il Governo, infatti, ha tempo sei mesi dalla data in vigore del decreto per adottare un Piano di azione nazionale pluriennale per lo promozione del Sistema integrato. Il Consiglio dei ministri nel decreto legislativo, approvato definitivamente venerdì scorso, ha stabilito che il Piano pluriennale non sia più solo predisposto, ma sia adottato entro sei mesi con una delibera del Consiglio dei ministri «previa intesa della Conferenza unificata». Non solo. Entro 120 giorni dovrà istituire la Commissione per il sistema integrato che dovrà proporre la Miur le Linee guida pedagogiche per lo 0-6, in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo.
Di fatto, gli orientamenti educativi nazionali per i servizi educativi per l'infanzia in modo da assicurare continuità educativa. La Commissione, formata da esperti di educazione e di istruzione 0-6, potrà avvalersi della consulenza del Forum nazionale delle associazioni dei genitori, come da queste richiesto, e di altri soggetti pubblici e privati. Obiettivo del Piano pluriennale è la progressiva e graduale estensione del Sistema su tutto il territorio nazionale in relazione alle risorse del nuovo Fondo nazionale, che è istituito proprio per questo scopo, ma anche dalle «eventuali» risorse messe a disposizione dagli enti interessati. Prevedendo, tra l'altro il superamento della sperimentazione delle sezioni primavera, che verranno stabilizzate e potenziate, con l'obiettivo di escludere i servizi educativi per l'infanzia dai servizi pubblici a domanda individuale. E, dal 2018/19, superando gradualmente gli anticipi alla scuola dell'infanzia.
Le risorse del Fondo nazionale per il Sistema integrato, ottenute dalla corrispondente riduzione del Fondo Buona Scuola saranno 209 milioni di euro per il 2017, che diventeranno 224 il prossimo anno e, a regime, 239 milioni dal 2019. Si tratta esclusivamente di un cofinanziamento del Miur alla programmazione regionale del Sistema 0-6, che il ministero erogherà direttamente ai comuni. Sarà però possibile annualmente incrementare il livello di copertura dello 0-6 con un'apposita intesa in sede di Conferenza unificata in rapporto alle risorse disponibili e in considerazione degli esiti della Relazione sullo stato di attuazione del Piano presentata al Parlamento dal Miur. La generalizzazione dell'offerta della scuola dell'infanzia sarà perseguita tramite la gestione diretta delle scuole statali e il sistema delle scuole paritarie.
Del resto, raccogliendo una richiesta del mondo della parità scolastica, il decreto ha esplicitato che il Sistema integrato «è costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia statali e paritarie». Però, stabilisce che la priorità nell'erogazione delle risorse del Fondo nazionale vada ai comuni privi o carenti di scuole dell'infanzia «statale», precisazione che nello schema del decreto mancava parlando genericamente di scuole dell'infanzia. Resta poi aperta la questione dei docenti della materna. Infatti, alla scuola dell'infanzia statale sarà assegnata una quota parte dei docenti che costituiscono l'organico del potenziamento della Buona Scuola, che però non include questo ordine di scuola. È infine prevista la qualificazione universitaria per tutto il persone, fin dall'asilo, dal 2019/20, sebbene continueranno a valere per i posti di educatore i titoli conseguiti in base alle specifiche norme regionali entro l'entrata in vigore del decreto.
Dall'aggiornamento successivo un provvedimento del Miur definirà il riconoscimento del servizio prestato dal 2007/08 nelle sezioni primavera ai fini dell'aggiornamento delle Gae e delle graduatorie d'istituto dei docenti precari.
Nascerà il Buono Nido che le aziende pubbliche e private, quale forma di welfare aziendale, potranno erogare ai lavoratori con figli tra i 3 mesi e di 3 anni di età fino a un massimo di 150 euro mensili, spendibile nei nidi accreditati o a gestione comunale.