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Sole 24 ore-La ricerca si appella a Ciampi

Saranno ricevuti oggi al Quirinale 30 dei 51 scienziati con più pubblicazioni accademiche Tre le richieste: più fondi, misure a sostegno dell'innovazione e scambi internazionali di studiosi P i?...

11/02/2005
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Il Sole 24 Ore

Saranno ricevuti oggi al Quirinale 30 dei 51 scienziati con più pubblicazioni accademiche
Tre le richieste: più fondi, misure a sostegno dell'innovazione e scambi internazionali di studiosi
P iù finanziamenti, maggior meritocrazia. È una sorta di preoccupato " cahier de doleances " quello che 30 tra i 51 scienziati italiani presenti negli elenchi dei ricercatori più citati al mondo dell'Institute for scientific information ( Isi) di Filadelfia apriranno questa mattina al Quirinale, dove saranno ricevuti dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. I ricercatori, che appartengono a diverse discipline, fanno parte del " Gruppo 2003 " , nato recentemente proprio sulla scorta delle graduatorie dell'Isi per portare avanti le problematiche e le necessità della ricerca italiana con l'obiettivo di far fronte alle tante difficoltà, che rischiano di tarpare le ali a un settore che nel mondo ottiene costantemente riconoscimenti importanti. Lo prova la classifica recentemente stilata dalla prestigiosa rivista " Nature " , che vede gli studiosi italiani ai primissimi posti.
" Il problema maggiore che ci troviamo ad affrontare è la carenza dei fondi, che rischia di diventare una variabile pesantissima nel confronto con le altre scuole di ricerca " , spiega Lorenzo Moretta, direttore scientifico dell'Istituto Gaslini di Genova e ricercatore in una scienza, l'immunologia, che vede ben cinque tra i trentadue scienziati italiani più citati in assoluto sulle riviste scientifiche più importanti ( oltre a Moretta, ci sono Enrico Maggi, Alberto Mantovani, il fratello Alessandro Moretta e Sergio Romagnani). Le cifre in questo senso sono chiare: " In Italia prosegue Moretta i fondi pubblici per la ricerca pesano per l' 1% del Pil, contro il 3% del Giappone, il 2,5% degli Usa e il 2% circa della media europea " . Tra le proposte dei ricercatori per aumentare le disponibilità finanziarie di un settore trainante per l'Italia ci sono la possibilità di determinare incentivi fiscali per le donazioni già presenti negli Usa e magari anche la devoluzione dell'otto per cento dell'Ire a questo scopo. " Per far crescere la nostra ricerca dice Moretta occorre anche istituire criteri meritocratici effettivi e spingere i ricercatori di altri Paesi a lavorare da noi per portare avanti i progetti di ricerca nel nostro Paese. Non basta solo aprire le porte ai " cervelli di ritorno", occorre anche istituire un percorso che permetta di riconoscere la ricerca italiana come meta di chi fa scienza ad alto livello " .
Insomma, l'appello a Ciampi è di quelli che lasciano il segno, anche perché coinvolge i migliori cervelli nazionali. Per esempio sono solo quattordici gli studiosi citati dall'Isi nell'ambito della ricerca biomedica, con ben quattro rappresentanti dell'Istituto Mario Negri. La graduatoria dell'Isi nasce ciclicamente, a cadenza di diversi anni, e si basa esclusivamente sui lavori pubblicati nelle principali riviste scientifiche internazionali.
E la prova che la ricerca italiana sia ai vertici mondiali è confermato quotidianamente dagli studi in corso, in particolare sul fronte della genetica: l'Italia è in prima linea nella ricerca sulla genomica strutturale e sulla proteomica in Europa, e in settori di grande interesse pratico come l'analisi delle proteine di batteri e virus in grado di determinare gravi malattie e le modificazioni proteiche che appaiono potenziali elementi " chiave" nell'origine di molte patologie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson. In questi campi operano, nell'ambito di progetti internazionali, strutture come l'Università di Roma Tor Vergata, l'Istituto europeo di oncologia, il gruppo dell'Università di Firenze diretto da Ivano Bertini. Sulla fisica lavora con gli scopi sopraccitati il Consorzio interuniversitario risonanze magnetiche di metalproteine paramagnetiche, che collabora al progetto Upman per lo studio delle proteine attraverso la risonanza nucleare magnetica e al progetto Nddp per lo studio di nuovi farmaci.
Al progetto Bioxhit ( Biocristallography on a highly integrated technology platform for european structutal genomics) sulla genomica partecipano infine sia l'unità di Cristallografia e Biologia strutturale del Sincrotrone di Trieste, sia l'Istituto europeo di oncologia. Il tutto mentre al Cnr ci si concentra, tra l'altro, su puntatori laser associati capaci di localizzare lesioni tumorali di pochi millimetri, su un naso artificiale per analisi di tipo clinico, su marcatori di cellule staminali per individuare lesioni cerebrali e radiotraccianti specifici per i tumori alla prostata e alla mammella. Infine, sempre nel campo dei tumori, una ricerca dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, pubblicata di recente sul " Journal of Clinical Oncology " apre la strada ad analisi genetiche che nel futuro serviranno a riservare la chemioterapia solo a quei pazienti che risultano sensibili a questo tipo di trattamento, evitandola a tutti gli altri, almeno per alcune forme di tumore come quello che si sviluppa in un piccolo osso del cranio, l'etmoide.
FEDERICO MERETA

1,07%
La quota di Pil che l'Italia investe in ricerca, contro il 2,8% degli Usa e l' 1,99% della media Ue 2,7 Il numero di ricercatori in Italia ogni mille lavoratori: in Europa la media è di 5,1 e negli Usa di 8 ( Spl)