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Sole 24 ore - La scuola riparte tra le incognite

La scuola riparte tra le incognite (NOSTRO SERVIZIO) ROMA - L'anno scolastico parte con vecchie incognite e nuove questioni. Ricorsi in tribunale contro le graduatorie, finanziamenti scarsi, s...

28/08/2002
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Il Sole 24 Ore

La scuola riparte tra le incognite
(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - L'anno scolastico parte con vecchie incognite e nuove questioni. Ricorsi in tribunale contro le graduatorie, finanziamenti scarsi, scioperi minacciati o già annunciati, come in Lombardia. E una riforma che inizia in via sperimentale con una serie di istituti che hanno chiesto di partecipare, ma che dovranno rinunciare all'iniziativa. Le domande sarebbero arrivate a 700, ma c'è posto solo per 200 sperimentazioni. Pur fra queste difficoltà, quest'anno il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, punta a fare del 1° settembre un'autentica "giornata dell'accoglienza" per studenti, famiglie e personale scolastico. In questi giorni, infatti, al ministero si sta affrontando anche il progetto di celebrare ufficialmente il primo giorno di scuola come un avvenimento positivo, che riguarda otto milioni di studenti e famiglie e oltre un milione di dipendenti dell'istruzione. Positivo anche perchè - sostengono a viale Trastevere - i risultati incoraggianti ci sono. A cominciare, dicono, dalle nomine in cattedra: sarebbero state fatte tutte, tranne pochissime eccezioni. La sentenza del Tar Lazio, che ha annullato la circolare ministeriale sulle graduatorie, riguarda solo chi ha frequentato le scuole di specializzazione all'insegnamento e ha fatto anche supplenze: si tratterebbe di poche centinaia di docenti in tutto. Al ministero, dunque, si prepara senza drammi il ricorso al Consiglio di Stato. Mentre la Cgil-Scuola annuncia nuovi ricorsi al Tar e al giudice del lavoro. Il tutto secondo uno schema ormai consolidato, dall'arrivo di Letizia Moratti al ministero dell'Istruzione. Se sulla vicenda delle nomine il ministro si prepara ad annunciare per il secondo anno consecutivo "tutti i docenti in classe fin dal primo giorno", più delicata è la vicenda della riforma e della sua sperimentazione. Le domande per partecipare al progetto sono oltre il triplo dei posti disponibili e il ministero dovrà fare una selezione senza appello. I criteri dovrebbero essere quelli di dire di sì, in pratica, a quegli istituti che hanno, per esempio, la migliore dotazione informatica e tutti i docenti di inglese che occorrono. A viale Trastevere viene esclusa la possibilità di sfondare il tetto delle 200 direzioni didattiche previsto dal decreto ministeriale: dietro quella cifra c'è un impegno politico preso da Letizia Moratti in Consiglio dei ministri. In caso di aumento delle sperimentazioni ci sarebbero problemi di costi, sui quali vigila implacabile il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. A proposito di costi, poi, comincia a prepararsi l'altra grande partita che riguarda la scuola e che vede insieme la combinazione esplosiva di una riforma da approvare, un contratto che i sindacati chiedono di rinnovare (si veda l'articolo riportato sotto) e una legge Finanziaria da definire. Il disegno di legge di riordino dell'istruzione riparte dall'esame in commissione al Senato e il 24 settembre potrebbe approdare in aula. Molti danno per scontato, tuttavia, che nel successivo passaggio alla Camera ci saranno ulteriori modifiche: sarà necessaria, dunque, almeno una terza lettura a Palazzo Madama. Se i tempi non saranno veloci, il rischio è di bloccarsi di fronte all'inizio della sessione di bilancio. Proprio la Finanziaria sarà un'altra scommessa difficile: tra scontri da affrontare con l'opposizione e la necessità, per Letizia Moratti, di non mollare anche sul sostegno economico alla "sua" riforma. Marco Ludovico