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Sole 24 ore-Moratti minaccia dimissioni, tagli soft

Moratti minaccia dimissioni, tagli soft. Stretta su supplenze e inglese, non sull'organico. - Scontro con Siniscalco. Alla fine, il ministro dell'Istruzione ha evitato il taglio del 2,4% agli organic...

28/11/2004
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Il Sole 24 Ore

Moratti minaccia dimissioni, tagli soft.
Stretta su supplenze e inglese, non sull'organico. - Scontro con Siniscalco. Alla fine, il ministro dell'Istruzione ha evitato il taglio del 2,4% agli organici della scuola.

ROMA . Letizia Moratti è arrivata a minacciare le dimissioni per evitare i tagli alla scuola e all'università. Tanto da costringere il premier a un incontro, insieme al vicepresidente Fini, prima della riunione del Consiglio dei ministri. Alla fine, il ministro dell'Istruzione ha evitato il taglio del 2,4% agli organici della scuola, che avrebbe comportato una riduzione di circa 20mila posti tra docenti e non docertti. Al termine di un braccio di ferro durissimo con il ministro dell'Economia Siniscalco, le '#8216;economie' derivanti dalla scuola '#8212; stimate dal Tesoro in circa 500 milioni di euro si otterranno in due modi. Il primo: una forte stretta sulle cosiddette "supplenze brevi", quelle cioè che i presidi danno durante l'anno per assenze temporaneee dei titolari di cattedra. Il secondo: l'obbligo per il ministro dell'Istruzione di ricorrere agli insegnanti elementari interni, e non ai professori specialisti, per fare l'inglese nel primo ciclo di istruzione fin dal primo anno. L'inglese per tutti nella scuola elementare è uno dei fiori all'occhiello della riforma Moratti, ma le esigenze di finanza pubblica costringeranno in sostanza il Miur a formare gli attuali maestri, in modo che siano loro a insegnare l'inglese: in sostanza, si tratta di un 'risparmio' se così si vuole chiamare '#8212; sul ricorso a insegnanti specialisti da aggiungere all'attuale organico, stimati nella cifra di 7mila 200 per l'anno scolastico 2005-2006 e altrettanti per il 2006/2007. Il capitolo università, poi, sembra essere stato risolto da Letizia Moratti in modo abbastanza onorevole. Al Miur, infatti, vanno altri 300 milioni di euro per l'Ffo, il fondo di finanziamento ordinario destinato ad assegnare risorse agli atenei. La richiesta del settore era di 600 milioni, ma a un certo punto sembrava che non ci fosse più nemmeno un euro. E rimasto invece in discussione in nottata nella riunione di Governo il blocco delle assunzioni negli atenei, misura delicatissima perché rischia di vanificare le speranze di circa 5.500 professori universitari 'idonei' vincitori di con corso.

Moratti in sostanza ha dovuto combattere su due fronti caldissimi, perché proprio la scuola con il recente sciopero generale aveva manifestato un dissenso molto forte e i sindacati anche ieri, a cominciare da Enrico Panini (Cgil) '#8212; avevano tuonato contro "i tagli alla scuola pubblica". La soluzione adottata per l'istruzione è coerente con una politica scolastica che continua progressivamente a ridurre il ricorso alle supplenze. Non mancheranno perplessità sul fatto che l'inglese sarà insegnato ai bambini con i maestri attuali, sottoposti a corsi di formazione interna - si sta già facendo - che danno garanzia di qualità tutta da dimostrare. La 'mina università', poi, probabilmente non è stata ancora disinnescata, ma il potenziale esplosivo forse si riduce. Le avvisaglie di tempesta c'erano state, a cominciare dalle voci di dimissioni dei vertici della Crui, tanto che Giuseppe Valditara (An) sosteneva a più riprese che "il Governo deve accogliere le richieste della Moratti e farsi carico delle sue preoccupazioni".

Marco Ludovico"