Sole 24 Ore: Precari della scuola: rush finale con il decreto attuativo
Venerdì scorso, 25 settembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato il vigore il decreto legge 134/2009
di Claudio Tucci
Rush finale per aprire il "paracadute" anti disoccupazione per professori e bidelli precari rimasti senza lavoro a causa dei tagli. Venerdì scorso, 25 settembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato il vigore il decreto legge 134/2009 che assicura reddito e priorità nell'assegnazione delle nomine temporanee da parte dei presidi ai circa 10-12mila lavoratori che, quest'anno, non hanno ottenuto la conferma dell'incarico annuale. Il provvedimento (originariamente un articolo, il 16, del decreto Ronchi, poi, stralciato e confluito in un atto autonomo, dopo l'intervento del Quirinale) dovrà essere convertito in legge, entro i canonici 60 giorni e, cioè, a fine novembre. Ma la sua pubblicazione in Gazzetta consente, ora, l'emanazione del decreto ministeriale con le istruzioni operative e il modello di domanda utile a coloro che rientreranno tra i beneficiari del provvedimento. Il tutto dovrebbe chiudersi entro la prossima settimana.
A Viale Trastevere, intanto, si susseguono gli incontri con le parti sociali, che si sono, però, divise sulla bontà della soluzione offerta dal Governo per "salvare" i precari annuali. Contrari alle nuove norme si sono dichiarati Cgil e Gilda, mentre aperture positive (seppur con qualche critica) sono venute da Cisl, Uil e Snals. La maggiore preoccupazione, comune a tutte e 5 le sigle sindacali, è che il problema di precari non confermati per via dei tagli decisi con la manovra estiva 2008 si riproporrà, anche, il prossimo anno. A questo punto, si chiedono, Palazzo Chigi interverrà nuovamente con un decreto "tampone"? Nel frattempo, inizia a delinearsi la procedura da seguire per accedere alle agevolazioni e all'indennità di disoccupazione. Una soluzione "straordinaria", chiarisce il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che non dà alcun diritto alla trasformazione del contratto di disponibilità in uno a tempo indeterminato.
La platea dei beneficiari. Il decreto attuativo di viale Trastevere chiarisce la platea che potrà beneficiare delle nuove norme. E, cioè, professori e bidelli, inseriti, rispettivamente, nelle graduatorie a esaurimento o permanenti, già destinatari (anche tramite chiamata del preside) nel precedente anno scolastico, 2008-2009, di contratto a tempo determinato (annuale fino al 31 agosto o al termine delle attività didattiche fino al 30 giugno) e che, quest'anno, non abbiano potuto stipulare, per le stesse classi di concorso, posti o profili professionali, la stessa tipologia di contratto per carenza di posti disponibili, o lo abbiano stipulato per un numero di ore inferiore a quello di cattedra o posto in assenza di posti interi. Rientrano nell'ambito di applicazione delle nuove disposizioni, anche, coloro che hanno rinunciato, nella provincia di appartenenza, a uno spezzone, in assenza di disponibilità di posti interi e coloro che, invece, hanno rinunciato a un contratto, anche a orario intero, dalle province di inclusione "in coda". Sono, quindi, esclusi dal provvedimento "salva precari", chi ha rinunciato o rinunci, per quest'anno, a un contratto di supplenza su cattedra o posto intero dalla provincia di inserimento "a pettine", oltre, ovviamente, i docenti assunti a tempo indeterminato in qualsiasi provincia e i collocati a riposo dal 1° settembre scorso.
Cosa spetta. I beneficiari delle nuove norme avranno diritto all'indennità di disoccupazione ordinaria (in media, 886 euro lordi, per 8 mesi o 12, se ultracinquantenni), pagata direttamente dall'Inps, a fine mese, con procedure semplificate. In più, ma sempre limitatamente all'anno scolastico 2009-2010, sarà garantita, pure, la precedenza "assoluta" (rispetto al personale inserito nelle graduatorie di circolo e di istituto) nelle chiamate per le supplenze temporanee per assenza dei titolari. E chi risponderà sempre "presente", avrà diritto, anche, al riconoscimento dell'intero anno di servizio ai soli fini dell'attribuzione del punteggio (12 punti) nelle graduatorie. Questi lavoratori potranno, inoltre, essere utilizzati fino a 8 mesi su progetti, finanziati e svolti in collaborazione con le Regioni, per attività di carattere straordinario, anche ai fini dell'adempimento dell'obbligo dell'istruzione.
Le regole per presentare la domanda. Per ottenere questi benefici, bisognerà presentare domanda, dove si potrà scegliere la provincia in cui «mettersi a disposizione». Che potrà essere quella di inclusione a pieno titolo nelle graduatorie a esaurimento provinciali, quella di inclusione nelle graduatorie d'istituto 2009/2010, o una delle province aggiuntive qualora sia stato stipulato, in tale provincia, un contratto su spezzone per garantire il completamento dell'orario. Nei territori più ampi si dovranno indicare i distretti preferiti. Almeno 2 distretti nelle province che ne comprendono fino a 5, 3 nelle province da 6 a 10, 4 in quelle da 11 a 15 e 5 negli altri casi. Relativamente alle supplenze brevissime (fino a 10 giorni) nelle scuole dell'infanzia e primaria la disponibilità è invece prevista per un solo distretto.
No a rifiuti immotivati. Nella domanda si dovrà "espressamente" dichiarare la disponibilità (da intendersi per tutte le classi di concorso per cui si ha titolo) a essere utilizzato per le supplenze brevi e per tutti gli insegnamenti o i profili professionali per i quali si è iscritti nelle graduatorie a esaurimento. Non sarà possibile rifiutare "immotivatamente" l'incarico o la partecipazione ai progetti proposti, pena la perdita di indennità e ciambella di salvataggio. Per i docenti, poi, già impegnati nei progetti finanziati dalle Regioni sarà possibile accettare un incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche che si rendesse disponibile successivamente. In ogni caso, la disoccupazione ripartirà ex novo (e automaticamente) dopo ogni periodo in cui c'è stata una supplenza.