Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Sole 24 ore-Quante scuole bocciate in sicurezza

Sole 24 ore-Quante scuole bocciate in sicurezza

Quante scuole bocciate in sicurezza Enti con il fiato corto - Alle Province sono stati affidati sempre più incarichi ma sono strette dal patto di stabilità e dai tagli "Si sta allargando...

24/11/2003
Decrease text size Increase text size
Il Sole 24 Ore

Quante scuole bocciate in sicurezza

Enti con il fiato corto - Alle Province sono stati affidati sempre più incarichi ma sono strette dal patto di stabilità e dai tagli
"Si sta allargando la forbice tra funzioni e risorse". È quanto ripetono negli ultimi anni con preoccupazione crescente gli amministratori delle Province per spiegare che, mentre si amplia l'insieme dei compiti che gli enti devono affrontare, la loro disponibilità finanziaria non segue lo stesso andamento e anzi mostra una preoccupante contrazione. L'autonomia finanziaria e tributaria riconosciuta dal riformato articolo 119 della Costituzione per ora rimane sulla carta, perché l'Alta commissione per il federalismo fiscale in pratica non ha ancora iniziato i suoi lavori e il suo mandato è stato prorogato a tutto il 2004, e i contributi statali vengono ridotti a ogni Finanziaria. Accanto agli incarichi che impegnano le Province sui fronti dell'occupazione, dell'ambiente e della sicurezza, anche le funzioni "storiche" vedono crescere la loro importanza e i loro oneri, come emerge da un'indagine che l'Unione delle Province italiane ha condotto in tutto il Paese per fotografare la situazione di scuole e strade. La ricerca ha coinvolto 80 Province, in cui risiede l'81% della popolazione italiana. Edilizia scolastica. Sul fronte scuola le Province sono impegnate nella realizzazione e nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici destinati all'istruzione superiore. Prima del 1996 la loro competenza riguardava solo licei scientifici e istituti tecnici, mentre oggi si estende a tutta la scuola superiore. I numeri disegnano i confini di un impegno enorme: si tratta di 3.382 scuole che vivono in 4.388 edifici, nei quali 87.500 classi comprendono più di due milioni di studenti. L'insieme degli immobili di pertinenza scolastica comprendono 2.660 palestre e 1.754 auditorium, che offrono servizi non solo agli studenti ma all'intera popolazione. L'80% degli edifici (metà di proprietà delle Province, l'altra metà in comodato d'uso) è destinato stabilmente all'utilizzo scolastico, mentre il restante 20% (la quasi totalità dei quali presi in affitto) denuncia un uso improprio delle strutture. Emergenza sicurezza. Secondo l'indagine Upi il 25% degli edifici scolastici ha bisogno di restauri per accrescerne la sicurezza statica. È questo l'elemento più preoccupante di un quadro che comunque vede quasi il 50% degli immobili bisognosi di interventi per adeguarli alla normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (circa il 40% ha un impianto elettrico inadeguato), e il 38% delle scuole che presenta ancora barriere architettoniche da eliminare. Un impegno in crescita. L'entità della questione-scuola si riflette sui dati di bilancio delle Province, dai quali emerge un carico finanziario in crescita decisa negli ultimi anni. Nel 2003 gli interventi di manutenzione degli edifici hanno richiesto 119 milioni di euro, ma la spesa complessiva per nuove opere ha raggiunto quest'anno quota 854 milioni, segnando un aumento del 67% rispetto ai 511 milioni investiti nel 2001. Sono cifre che non esauriscono lo sforzo su questo fronte, che contempla anche una serie imponente di progetti da mettere in cantiere nei prossimi mesi: 753 (per un costo di circa 560 milioni) sono già stati approvati nella prima metà dell'anno, ma altri 1.054 (755 milioni di euro) stanno vedendo la luce in questi mesi, 1.046 sono previsti per il 2004 (con una spesa di 760 milioni di euro) e 750 (627 milioni) sono in calendario per il 2005. Per affrontare le uscite previste alcune Province hanno stipulato mutui con le banche (la Provincia di Milano, ad esempio, qualche anno fa ha firmato un mutuo di 540 miliardi di lire per combattere il degrado dell'edilizia scolastica), ma le capacità di indebitamento degli enti sono tutt'altro che infinite, anche a causa del patto di stabilità. Un dedalo di strade. Com'è accaduto per la scuola, anche le strade hanno rappresentato per le Province un capitolo in espansione. Il decentramento della rete ex Anas ha messo in capo agli enti altri 25mila chilometri di strade, facendo salire a 145mila i chilometri complessivi gestiti dalle amministrazioni provinciali. Secondo il dossier Upi ciò a richiesto una spesa di 1.768 milioni di euro nel 2002, con un aumento del 120% rispetto a due anni prima. Il balzo più consistente ha avuto come protagoniste le spese in conto capitale, destinate alla manutenzione straordinaria della rete esistente e alla creazione di nuove strade, che nel 2002 hanno richiesto 1.250 milioni di euro, una cifra quasi triplicata in soli tre anni. Su questa base il conto stimato per l'insieme delle Province nel 2004 è dei più salati, e richiederà un totale di 3.691 milioni di euro, il 68% dei quali destinati alle spese in conto capitale. GIANNI TROVATI
Lunedì 24 Novembre 2003


FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI