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Solo uniti oltre la crisi

Stefano Vitale - esecutivo Rete della Conoscenza

29/01/2011
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l'Unità

Cosa hanno in comune gli operai e gli studenti delle scuole e delle università? Molto. Abbiamo la stessa paura per un futuro che sembra sempre più allontanarsi dall'Italia e abbiamo la medesima consapevolezza che se non saremo noi a invertire questa tendenza nessuno lo farà. Questo raccontano i tanti volti presenti nelle piazze di ieri in occasione dello sciopero indetto dalla Fiom-Cgil. Torino, Milano, Cassino, Bari, Melfi, Pomigliano D'Arco, Termini Imerese, Cagliari, ecc., in tutta Italia la presenza degli studenti è stata significativa. Ovunque nelle assemblee, negli slogan e negli striscioni si sente parlare di saperi, lavoro, beni comuni, diritti. Temi che accomunano tra loro più generazioni, un'intera fetta di società che non si piega al ricatto di un mondo che sempre più preferisce globalizzare le disuguaglianze e lo sfruttamento piuttosto che i diritti e le forme più avanzate di welfare e protezione sociale. Il movimento studentesco uscito dallo scorso autunno è consapevole che le proprie battaglie risultano vane se non unite a tante altre che attraverso la società italiana, a partire da quelle dei lavoratori. C'è una stessa visione politica e culturale, infatti, che lega tra loro lo smantellamento della scuola e dell'università pubbliche, l'assenza di sviluppo e innovazione nella produzione industriale e le politiche del governo per favorire l'occupazione giovanile, che ormai possono essere riassunte nello slogan «adeguatevi a quel che trovate». Dietro a tutto questo, vi è l'idea che la politica e i cittadini non possono che restare a guardare e arrendersi di fronte ai grandi mutamenti del nostro tempo. Noi, invece, non ci pieghiamo e pensiamo che dalla crisi si possa uscire solo investendo sui saperi e ampliando gli spazi di democrazia e diritti, dai luoghi di studio e lavoro fin oltre i confini nazionali. È questo il futuro che vogliamo costruire.v