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Sostegno a scuola: ecco la proposta di legge

Per gli insegnanti di sostegno lasciati soli nel loro lavoro a scuola, e per i ragazzi che devono essere sostenuti, ora c'è una proposta di legge organica. Vuole aggiornare la storica legge quadro del 1992

06/09/2014
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la Repubblica

Corrado Zunino

Per gli insegnanti di sostegno lasciati soli nel loro lavoro a scuola, e per i ragazzi che devono essere sostenuti, ora c'è una proposta di legge organica. Vuole aggiornare la storica legge quadro del 1992 (tenendo conto della sopravvenuta autonomia scolastica e delle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità) e prova ad affiancare il percorso della grande riforma scolastica presentata dal governo lo scorso 3 settembre. La proposta viene firmata dal Partito democratico, a conclusione di una campagna di denuncia e conoscenza portata avanti dal settore "welfare e scuola" di cui abbiamo già dato conto.

Maggiore formazione e specializzazione per le diverse forme di disabilità, carriere separate per il personale e continuità del curriculum. Sono diciassette gli articoli della proposta di legge, riassumibili in quattro sommari: formazione degli insegnanti (20 milioni il costo per lo Stato) e continuità educativa; garanzia dei diritti degli alunni; migliore organizzazione territoriale; rapporti con le famiglie. La legge chiede di ridisegnare i corsi di laurea per i docenti di sostegno e introduce il principio della formazione obbligatoria in servizio per gli insegnanti, il personale amministrativo e i dirigenti scolastici. Vengono ripensate le procedure di certificazione della disabilità. Si prevede di garantire la continuità educativa, l'accessibilità, l'assistenza nell'istruzione

domiciliare e la somministrazione dei farmaci a scuola. È prevista, inoltre, l'istituzione di una rete di scuole-polo per l'inclusione con 106 centri territoriali di supporto (Cts) di livello provinciale: offriranno consulenza e software didattici agli insegnanti e alle scuole.

Per abbattere il contenzioso sul tema (1.141 cause perse dallo Stato solo nella provincia di Palermo nella stagione appena chiusa), la legge promuove organismi di conciliazione: le famiglie non dovranno rivolgersi ai tribunali per veder garantiti i loro diritti. Si ipotizza un organismo di coordinamento di tutti i ministeri interessati per dare coerenza alle politiche per l'inclusione. La legge tiene conto delle ultime due categorie di bambini-adolescenti definite bisognose di aiuto in classe (da leggi e direttive ministeriali del 2010 e 2012): coloro che hanno difficoltà specifiche di apprendimento (Dsa) e gli scolari con bisogni speciali (Bes).

Gli alunni con disabilità nella scuola statale sono 222.000; quelli con DSA certificati 90.000; mentre coloro che presentano difficoltà di carattere linguistico  -  individuabili soprattutto nell'ambito degli alunni con cittadinanza non italiana neo arrivati in Italia, e quindi totalmente sprovvisti di competenze linguistiche adeguate  -  sono circa 28.000. Per quanto concerne gli alunni con disabilità, essi sono distribuiti in 140.000 classi, su un totale di 366.000 classi, cioè su una percentuale pari al 38% delle classi della scuola italiana (fonte MIUR 2010).

Intanto, l'11 e il 12 settembre a Padova (Università e Hotel Europa) si terrà la terza conferenza internazionale del Network europeo NetQ6 dal titolo "Approcci pratici all'educazione prescolastica e della prima infanzia. Sfide e prospettive per alunni diversamente abili e svantaggiati". La conferenza mira a valorizzare articoli originali e ricerca di base che tendono a "non considerare qualsiasi disabilità fisica, psichica o sensoriale come un handicap, ma come una capacità diversa nel contesto educativo".


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