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Stipendi. Insegnanti fanalino di coda dei dipendenti pubblici

L’annuale Budget dello Stato che il dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica a fine anno conferma anche per il 2011 la previsione che il personale della scuola sarà fanalino di coda nelle

12/12/2010
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Tuttoscuola

L’annuale Budget dello Stato che il dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica a fine anno conferma anche per il 2011 la previsione che il personale della scuola sarà fanalino di coda nelle retribuzioni dei dipendenti pubblici, come era già successo per il 2010.

La media generale del costo annuo medio persona, che corrisponde sostanzialmente alla retribuzione media percepita, è di 42.511 euro per dipendente pubblico.

Il costo annuo medio persona per i dipendenti del ministero dell’istruzione è invece pari a 39.640 euro, ed il più basso in assoluto tra i dipendenti di tutti i comparti pubblici.

Stanno di gran lunga meglio degli insegnanti i dipendenti del ministero della salute per i quali il Budget 2011, confermando il dato 2010, prevede un costo annuo medio persona di 55.645 euro e anche quelli  del ministero dell’ambiente con 55.193 euro oppure i dipendenti del ministero delle politiche agricole e alimentari con 55.127 euro. Per non parlare poi dei dipendenti del ministero della giustizia per i quali il Budget 2011 prevede un costo annuo medio persona pari a 54.141 che nel 2010 hanno avuto, comunque una previsione di 55.481.

Tra il top stipendiale dei dipendenti della sanità e quello degli insegnanti il Budget fa registrare una differenza di costo medio annuo persona di 16.005 euro, pari al 40% rispetto al costo medio dei docenti.

Il Budget consente anche di constatare che i costi complessivi per le retribuzioni nelle amministrazioni centrali dello Stato ammonteranno per il prossimo anno a 73,2 miliardi di euro, con un sensibile risparmio rispetto ai 77,4 miliardi indicati nel budget nel 2010 e ai 76,7 miliardi del 2009. Le politiche di contenimento della spesa pubblica del ministro Tremonti hanno indubbiamente avuto effetto.


Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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