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Stop ai trattenimenti in servizio

È uno degli effetti del decreto Madia. In pensione anche chi era stato autorizzato. Salvi solo quelli in essere e comunque fino al 31 agosto

12/08/2014
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ItaliaOggi

Franco Bastianini

A decorrere dal 1° settembre 2014 i dirigenti scolastici, i docenti e il personale Ata non potranno più essere trattenuti in servizio oltre i limiti di età previsti dalla normativa vigente per il collocamento a riposo. I trattenimenti in servizio in essere alla data di entrata in vigore del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90 sono fatti salvi fino al 31 agosto 2014, mentre devono essere revocati quelli non ancora efficaci alla medesima data.

È questo l'effetto più immediato dell'abrogazione degli articoli 16, del decreto legislativo 503/1992, 72 del decreto legge 112/2008 e 9 del decreto legge 78/2010 disposta dall'articolo 1 del decreto legge 24 giugno 2014, n.90 convertito in legge nei giorni scorsi.

Gli articoli abrogati consentivano infatti anche al personale della scuola, seppure a discrezione dell'amministrazione scolastica, di essere a domanda trattenuto in servizio per non più di un biennio oltre i limiti di età previsti per il collocamento a riposo dalla normativa vigente (sessantacinque anni di età per quello che aveva maturato entro il 31 dicembre 2011 i requisiti anagrafici e contributivi richiesti per l'accesso al trattamento pensionistico dalla normativa previgente l'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto legge 201/2011, sessantasei anni e tre mesi per tutto l'altro personale in servizio).

Nelle intenzioni del legislatore l'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio, un istituto che fino dalla sua entrata in vigore, appunto nel 1992, è stato utilizzato volentieri da moltissimi dipendenti scolastici, dovrebbe servire a salvaguardare la continuità didattica e a garantire la copertura delle cattedre e dei posti vacanti fin dall'inizio dell'anno scolastico.

Con una peraltro inconsueta immediatezza, sull'abrogazione dell'istituto era già intervenuto il dipartimento per l'istruzione del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con la nota prot. 2507 del 28 luglio 2014 con la quale veniva richiamata l'attenzione dei direttori generali degli uffici scolastici regionali e dei dirigenti scolastici sulla necessità di dare attuazione alle nuove norme in materia, unitamente all'invito ad attivare, con la massima sollecitudine, tutte le procedure necessarie al collocamento a riposo del personale interessato dalla normativa in esame.

Sull'abrogazione dell'istituto già si registrano proteste soprattutto da parte di quanti erano stati autorizzati a permanere in servizio anche oltre il 31 agosto 2014.

Proteste certamente comprensibili tenuto conto che sull'autorizzazione a permanere in servizio gli interessati avevano costruito programmi e assunto impegni che, improvvisamente, potrebbero non essere più mantenuti. Inevitabile, nei casi più delicati, i ricorsi al giudice avverso le revoche delle autorizzazioni già concesse.