«Subito le dosi ai docenti» Ma la scuola è divisa sulla proroga delle lezioni
Fermando i contagi tra il personale scolastico si garantisce alla scuola la continuità didattica di cui ha bisogno
Devono rientrare nelle categorie maggiormente a rischio, nelle prioritarie, anche gli insegnanti. È questa l'unica strada per evitare rischi alla salute visto che il personale scolastico, tra i più anziani in Europa, ha una media di 50 anni ed è in contatto, ogni giorno, con classi di adolescenti. Vale a dire con la fascia di età che, più di altre, presenta casi di positivi asintomatici. Non solo, fermando i contagi tra il personale scolastico si garantisce alla scuola la continuità didattica di cui ha bisogno. È per questo che la vaccinazione al personale scolastico rientra in prima linea nei piani del premier incaricato Mario Draghi che, in questa fase preliminare di incontri con i gruppi parlamentari, sta dimostrando una grande attenzione alle tematiche e ai problemi della scuola.
I DETTAGLIPer velocizzare le vaccinazioni servono però la sicurezza delle dosi in numero sufficiente e una logistica adeguata per accelerare le procedure, una volta arrivate le dosi necessarie. Su questo aspetto Draghi avrebbe ribadito l'impegno dell'Europa nell'aumento delle dosi da distribuire e, per quel che riguarda la somministrazione in Italia, sta valutando una piano ad hoc: spazi mirati e un maggior numero di personale dedicato al vaccino. Si potrebbe infatti portare le vaccinazioni direttamente nelle scuole, riservando un canale specifico per il personale. In generale l'accelerazione sui vaccini passerebbe anche attraverso l'implementazione di una piattaforma digitale nazionale e dei call center. Un'operazione mirata sulla scuola che, nella lotta al Covid, prevede anche di incrementare l'uso dei tamponi rapidi tra gli studenti, sempre da effettuare negli istituti. Una linea che potrebbe raccogliere numerosi consensi, già la Regione Veneto ad esempio ha previsto di riservare al personale scolastico 10 mila dei prossimi vaccini in arrivo. E così il presidente Luca Zaia potrebbe dare il via ad interventi simili nelle altre Regioni. Si potrebbe spianare la strada al prossimo anno scolastico: «Finalmente sottolinea Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio da tempo come dirigenti scolastici chiedevamo un vero screening a tappeto negli istituti tra gli studenti, era una delle nostre richieste per la riapertura. Inoltre assicurare i vaccini al personale scolastico significa mettere in sicurezza un milione di persone che lavora ogni giorno nelle scuole».
LE DIVISIONINon sta invece raccogliendo il pieno di consensi la possibilità, anticipata dai gruppi parlamentari, di prolungare il calendario scolastico nel periodo estivo per recuperare le lezioni perse in questo anno di scuola tanto complicato. La richiesta, avanzata dal premier Draghi, non è stata accolta a braccia aperte: la scuola infatti si divide tra favorevoli e contrari. Come accaduto già tra i favorevoli e i contrari alla dad. C'è chi ritiene di poter sfruttare il periodo estivo, per intervenire lì dove ce ne è bisogno, e chi invece si dice contrario per difendere il lavoro fatto anche in didattica a distanza.
«Pensare di allungare l'anno scolastico spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - per recuperare le carenze formative derivanti dal lockdown e dai problemi didattici, che ha creato la pandemia, non ci trova d'accordo: la didattica a distanza è stata regolarizzata e va considerata alla pari delle lezioni in presenza. Per una scuola efficiente bisogna intervenire subito, avvalendosi anche dei fondi del Recovery plan, sulla cancellazione di 20mila classi pollaio e sulla stabilizzazione degli organici perché a settembre si rischia seriamente di toccare un altro record di cattedre assegnate a personale precario. Su questo Draghi ci trova d'accordo».
Lorena Loiacono