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Susanna Camusso: "Ora si ribellino anche gli uomini"
Il segretario CGIL: Fare politica impone comportamenti esemplari
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Jolanda Bufalino
Al quarto piano di Corso d’ Italia, nell’ ampio ufficio con il ritratto di Giuseppe Di Vittorio così come lo vedeva Carlo Levi, dalla finestra un panorama mozzafiato: la galleria Borghese, i viali alberati della Villa, il segretario generale della Cgil concentra gli occhi azzurri sull’ IPhone.
Veloci scambi di messaggi, Susanna Camusso è reduce dall’ accordo separato sulla Funzione pubblica, frutto di un incontro che doveva restare clandestino a Palazzo Chigi. «È evidente, evidente». Hanno letto un documento «di cui sapevano a memoria ogni parola e anche le virgole ». Un accordo che «non è efficace per i lavoratori ma fa da stampella al governo, per far venire meno gli emendamenti al mille -proroghe». Noi siamo qui per un altro motivo.
Perché Susanna Camusso ha messo la sua firma sotto l’ appello «se non ora quando»?
«È insopportabile la discussione sui comportamenti privati. Chi è sulla scena pubblica, donna o uomo,ha il dovere di tenere un comportamento etico. Fare politica è una scelta - non un obbligo - che si fa al servizio del paese e al di là degli schieramenti, ciò impone comportamenti esemplari e trasparenti. E questo è tanto più vero per un governo che ha preteso di mettere il naso nella vita privata degli italiani».
A cosa pensa?
«A Eluana Englaro, alla legge 194, per fare due esempi. Tutte iniziative contro le femmine. Da laica mi chiedo anche quale coerenza ci sia fra i comportamenti del premier e la rivendicazione - su cui non sono d’accordo - delle radici cristiane dell’ Europa»
Serpeggia l’accusa‘donne di sinistra bigotte’.
«Invece io trovo non accettabile come si è svolto il dibattito, soprattutto nell’ informazione televisiva. Si è fatto spettacolo di queste ragazze e delle loro aspettative».
Lei cosa pensa di loro?
«Sbagliano, nella vita non ci sono scorciatoie e le scorciatoie portano guai. Alla fine, si sono fatte imbrogliare: la sessualità consapevole è il contrario di una giovane che va con 74enne, il principe azzurro si è rivelato un barbablu. Però portare loro in primo piano nasconde l’ essenza di un vecchio che va con le minorenni. Per salvare i potenti si getta la responsabilità sulle donne e, per i comportamenti di alcune, si getta alle ortiche una storia di lotte che hanno modificato i rapporti fra donne e uomini».
Le donne, ha scritto qualcuno, “sono sedute sulla loro fortuna”
«Più di tutto mi ha disturbato il titolo di un giornale di sinistra, “la fabbrica del bunga bunga”, perché per me la fabbrica è una cosa seria e il lavoro una cosa molto importante. C’ è uno slittamento grave del linguaggio maschile. Berlusconi riduce tutto a barzelletta, cerca la solidarietà maschile e alimenta i sentimenti più bassi. Però intorno c’è il silenzio dei maschi, forse condizionati da certe atmosfere da bar. Mi piacerebbe che gli uomini si indignassero e si mobilitassero, gridassero ‘io non sono così, la mia non è una sessualità malata’, perché questo spettacolo indecoroso ferisce la dignità e il rispetto delle relazioni fra i sessi. I comportamenti del capo del governo sono del tutto lesivi della dignità delle donne, anche minorenni».
Non c’è la presunzione di innocenza?
«Il nostro è un paese sessuofobo, c’è una legge per cui un minore che va con una coetanea/o è punibile e se è entrato nella maggiore età da qualche mese non ho dubbi che sarebbe punito. In Italia sono stati attaccati i presidi per la distribuzione dei preservativi nelle scuole come educazione anti hiv, e l’educazione sessuale non deve essere materia di studio. Invece è consentito a un vecchio di 74 anni di frequentare ragazze minorenni, come testimoniano tanti fatti? Mi è indifferente, a questo punto, se ci sia la consumazione materiale. E poi..»
E poi?
«Gli argomenti della difesa: invece di dire ‘vi spiego come è andata’ parlano di persecuzione dei giudici. Ma quale persecuzione ?.Ela storia della nipote di Mubarak? Non credo alla favola del destino cinico e baro».
Come parteciperà la Cgil alla manifestazione del 13?
«Ho aderito a livello personale, è un’ iniziativa trasversale su cui nessuno deve mettere il cappello».
Lei è diventata segretario generale in un momento molto difficile. Pensa che abbia influito la tendenza a fare largo alle donne quando si tratta di portare una patata bollente?
«In parte è vero ma sarebbe ingiusto verso le donne e gli uomini che hanno fatto la storia del sindacato e del movimento delle donne non vedere che è anche il risultato di tante battaglie e progressi fatti».