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Sussidiario net: UNIVERSITA’/ Pd: Brunetta trucca le carte sul precariato

Soltanto il 60% delle università ha risposto al questionario. Il fatto che manchi quasi la metà degli atenei italiani servirebbe a qualificarlo quanto meno come inattendibile. Inoltre, le università hanno adottato criteri difformi per conteggiare il lavoro flessibile da esse impiegato

04/06/2009
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Redazione mercoledì 3 giugno 2009

Il monitoraggio sul lavoro precario nelle pubbliche amministrazioni promosso dal Ministro Brunetta «ha tanti difetti». Lo affermano le deputate del Pd Manuela Ghizzoni e Marianna Madia. «Per quanto riguarda l'università», il ministro - spiegano - ha veramente truccato le carte.

Soltanto il 60% delle università ha risposto al questionario. Il fatto che manchi quasi la metà degli atenei italiani servirebbe a qualificarlo quanto meno come inattendibile. Inoltre, le università hanno adottato criteri difformi per conteggiare il lavoro flessibile da esse impiegato. Molte non hanno incluso i titolari di assegni di ricerca. Mentre gli assegnisti sono veri e propri precari della ricerca, impegnati in una attività professionale di produzione della ricerca e sono decine di migliaia. Nessuno chiede regolarizzazioni di massa, ma il Governo - proseguono le due parlamentari che su questo tema hanno presentato una risoluzione firmata anche da Cesare Damiano - deve approntare un piano per dare ai ricercatori più giovani e motivati la possibilità di potersi confrontare ed essere selezionati.

Il partito democratico chiede che il monitoraggio vada ripensato e il governo si muova per l'ampio problema del precariato nelle università pubbliche. Finora poco è stato fatto e il monitoraggio confonde le acque».


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