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Tagli e raid neofascisti. La scuola si ribella

Sit in al Giulio Cesare dopo i blitz dei giorni scorsi . In tutta Italia mobilitazioni in difesa del diritto allo studio

25/10/2012
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l'Unità

Luciana Cimino

Altre tre scuole prese di mire. I raid neofascisti non si sono fermati, in totale sono 4 gli istituti oggetto di irruzione da parte di Blocco Studentesco (bracciodi Casa Pound) o Lotta Studentesca in questi giorni a Roma, e il copione è sempre lo stesso. Volti coperti, braccia tese, inni al duce. Otto finora i fermati dalla polizia. Una serie di blitz che hanno scatenato la reazione della città. S’indigna il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, «la Capitale d'Italia non può essere preda di scorribande estremiste. Il governo non può essere né indifferente né assente». Parla di «fatti gravissimi e illegali che vanno repressi», il segretario del Pd capitolino, Marco Miccoli e interviene pure il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, parlando di «inquietante campanello d’allarme». «È stato deliberatamente colpito il mondo della scuola – aggiunge il luogo più di ogni altro deputato alla formazione e alla maturazione di una consapevolezza civile e democratica». E proprio dalla prima scuola colpita arriva una durissima risposta antifascista. Gli studenti del Giulio Cesare ieri mattina hanno manifestato davanti il loro liceo sventolando un migliaio di cartelli bianchi su cui ognuno di loro aveva scritto una frase che cominciava con «la scuola è libertà di…». Una iniziativa che ha ottenuto anche il plauso del presidente della Provincia Zingaretti che già nei giorni scorsi si era espresso duramente contro l’estrema destra. «È positiva la risposta degli studenti», ha detto il presidente. «Abbiamo disprezzato molto il raid dei neofascisti – spiega Federico, studente nel liceo di Corso Trieste – ma trovo assurdo che abbiano potuto continuare a fare cose simili nei giorni successivi e in altre scuole. Il loro non è un modo per dimostrare contrarietà alle riforme sulla scuola, è violenza psicologica e fisica, siamo indignati». «Non abbiamo mai acconsentito e mai acconsentiremo ad un intervento di forze esterne atto ad assoggettare la nostra scuola per un qualsivoglia scopo», scrivono i ragazzi del Giulio Cesare in una nota. Al termine del flash mob si è tenuta un’assemblea durante la quale si è deciso di continuare la mobilitazione «con azioni creative ma d’impatto» e di unirsi così alla protesta in corso nel resto d’Italia.

LE PROTESTE È cominciata ieri infatti la tre giorni di proteste nelle scuole e università annunciate dagli studenti dopo lo sciopero di metà ottobre. Il motto è «La liberazione dei saperi». Decine di scuole in Puglia, Campania, Sicilia e Calabria si sono mobilitate bloccando la didattica, promuovendo assemblee, alcune di queste poi sfociate in autogestioni o occupazioni, cortei e sit-in. A Bari occupata la facoltà di Scienze della formazione, a Pisa il Senato Accademico, a Torino assemblee nelle facoltà, azioni nell' ateneo di Foggia e Taranto. Nel pomeriggio mobilitazioni degli universitari a Napoli, Salerno, Padova e Lecce. Gli studenti, riuniti nella Rete della conoscenza (che tiene insieme universitari, ricercatori di Link e scuole superiori con Uds) si oppongono allo smantellamento del sistema di diritto allo studio universitario attraverso l’introduzione del prestito d’onore, alla legge 953 (ex Aprea) che «mira a privatizzare le scuole e cancellare i diritti degli studenti», e lottano assieme ai docenti contri i tagli all'istruzione della legge di stabilità. La diretta twitter ha gli hashtag «saperiliberi» e «studenti». «Quello a cui abbiamo assistito da vent'anni a questa parte spiegano con tagli alle risorse, aumento delle tasse universitarie e introduzione del contributo nelle scuole, entrata degli esterni e restrizione degli spazi di democrazia è un processo di privatizzazione. Oggi infatti scuole e università sono sempre di più luoghi privati e sempre meno luoghi pubblici». «Questa è solo la prima ondata» hanno dichiarato gli studenti. Le mobilitazioni proseguiranno nei prossimi giorni.