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Tecnica della scuola: Decreto “salva-precari”: le domande entro il 9 ottobre

Confermato il meccanismo complesso: negli elenchi ‘prioritari’ docenti e Ata che lo scorso anno avevano firmato una supplenza annuale e che ora sono rimasti senza incarico; la candidatura si effettuerà su alcuni distretti in una provincia a scelta tra graduatoria ed esaurimento e GI; per chi non lavora punteggio assicurato ed assegno disoccupazione mensile. Forti perplessità dalla Flc-Cgil.

01/10/2009
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La Tecnica della Scuola

di A.G.

Nessuna sorpresa dell’ultimo momento: il decreto applicativo sul personale precario, cui sono interessati un numero di lavoratori non di ruolo stimabile attorno alle 18 mila unità, pubblicato il 30 ottobre rimane in linea con le ‘bozze’ fatte visionare ai sindacati nelle scorse settimane. In pratica tutte le supplenze (per docenti ed Ata) cosiddette ‘brevi’, assegnate dai dirigenti scolastici, verranno proposte (e dal primo disoccupato in graduatoria obbligato ad accettare, pena la decadenza dei benefici), al personale docente e Ata che lo scorso anno aveva firmato una supplenza annuale e che quest'anno è rimasto senza incarico. Per loro saranno predisposti appositi elenchi definiti ‘prioritari’,Oltre alla precedenza assoluta (riconosciuta anche ai fini del diritto al completamento dell’orario che riguarderà una sede provinciale, anche se dovrà indicare solo alcuni distretti, a scelta tra quella ad esaurimento e quella nella cui graduatoria di circolo o di istituto si è inseriti per questo anno scolastico), grazie alla convenzione Inps-Miur il contratto prevede un canale agevolato di acquisizione (mensile) dell’indennità di disoccupazione ordinaria. Ed anche la valutazione dell’intero anno di servizio (per il personale Ata dello stesso punteggio ottenuto nell’anno scolastico 2008/2009) da assegnare nella stessa classe di concorso o profilo professionale in cui è stato prestato servizio nello scorso anno scolastico.Sarà possibile, in alternativa alle supplenze, essere assunti per lo svolgimento di incarichi nell’ambito di appositi progetti attivati a seguito di specifiche convenzioni: oltre ai noti requisiti (inseriti nelle graduatorie ad esaurimento o permanenti e aver ottenuto un contratto lo scorso anno), il Miur ha precisato che per accedervi il lavoratore potrà anche aver stipulato un’altra categoria di contratto oppure aver stipulato un contratto per orario inferiore a quello di cattedra o posto intero in assenza di disponibilità di cattedre o posti interi. Possono farne parte anche i docenti che hanno rinunciato ad una proposta di assunzione derivante da scorrimento di una delle graduatorie aggiuntive in cui risultano inseriti in coda. Anche se si tratta di posto interi.Qualora il lavoratori rimasto disoccupato sia inserito nelle graduatorie di una Regione che non ha sottoscritto intese con il Miur, restano invece valide le indennità di disoccupazione e le precedenza nelle supplenze. E le possibilità che ciò accada sono vicine al 70%: le uniche Regioni che hanno sinora ufficialmente portato a termine le intese sono Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania, Basilicata, Puglia Calabria e Sardegna.Poiché il testo prevede alcune situazioni particolari (ad esempio “per le supplenze brevi, sino a 10 giorni, nelle scuole dell’infanzia e primaria, può essere indicato un solo distretto nell’ambito di quelli prescelti”, ma l’opzione non è obbligatoria) si consiglia agli interessati di visionare l’intero testo firmato dal Direttore Generale Luciano Chiappetta.La domanda deve essere consegnata a mano, o spedita con raccomandata a R. (in tale caso fa fede la data di ricezione dell’ufficio postale), entro il termine ultimo del 9 ottobre, alla scuola in cui è stato prestato servizio nell’a.s. 2008/2009 con contratto annuale o fino al termine delle attività didattiche (che la valuterà anche). Per anticipare l’acquisizione della domanda, il Miur invita gli aspiranti che utilizzano l’invio a mezzo posta, a trasmettere la stessa anche all’indirizzo e-mail dell’istituto.Di diverso tenore, anche stavolta, le reazioni dei sindacati. " La drammaticità della situazione ha richiesto un forte impegno da parte del sindacato - ha detto il segretario Uil Scuola, Massimo Di Menna – : anche se arebbe stato meglio se fossero stati definiti il 1° settembre, ma l’insieme delle misure individuate, Inps, regioni, decreto, è per la scuola un fatto completamente nuovo e innovativo: si sostiene il reddito puntando sulla permanenza lavorativa, sulla qualificazione del servizio". Parole di apprezzamento anche dallo Snals. Forti perplessità, invece, da parte di Domenico Pantaleo, leader della Flc-Cgil: “ E' venuto fuori un meccanismo di difficile gestione che non aggiunge nulla di nuovo alle attuali normative ed anzi in alcuni parti le peggiora. C'è una confusione totale rispetto ai progetti delle Regioni che si muovono ognuno con modalità diverse determinando, diritti a geometria variabile. Questa à la verità”. Ma non per la Cisl Scuola: “ E' falso affermare – ha detto il segretario Francesco Scrima - come fa oggi il segretario della Flc-Cgil, che le misure per i precari configuranoun meccanismo di difficile gestione che non aggiunge nulla di nuovo alle attuali normative ed anzi in alcune parti le peggiora’. Sono affermazioni non supportate da alcuna argomentazione e lontane dal vero, perché in realtà: si ampliano le possibilità di lavoro, con l'utilizzo su un numero maggiore di scuole; si semplificano le modalità di accesso all'indennità di disoccupazione; si assicura comunque la valutazione del servizio in misura pari a quello svolto nell'anno precedente”.