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Tecnica della scuola: Sezioni primavera: le FAQ ministeriali complicano la vicenda

Come è già accaduto in altre circostanze, il servizio di FAQ del Ministero anzichè chiarire apre la porta ad ulteriori dubbi. I problemi maggiori riguardano la possibilità per le scuole statali di attivare il servizio

07/07/2007
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La Tecnica della Scuola

di Reginaldo Palermo
Come è già accaduto in altre circostanze, il servizio di FAQ del Ministero anzichè chiarire apre la porta ad ulteriori dubbi. I problemi maggiori riguardano la possibilità per le scuole statali di attivare il servizio.
Nel tentativo di fornire chiarimenti su come affrontare la questione delle sezioni primavera destinate ai bambini con età fra i due e i tre anni, il Ministero della Pubblica Istruzione sta correndo il rischio di complicare la vicenda e di aprire la porta ad un contenzioso che potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
Come già accaduto altre volte il servizio di FAQ attivato dal Ministero anziché chiarire i dubbi ne crea altri.
Nelle ultime ore, per esempio, è stata pubblicata la risposta al quesito di un dirigente scolastico che chiede se, non potendo convocare gli organi collegiali della scuola per approvare il nuovo servizio, dovrà rinunciare al progetto e alla richiesta di contributo.
La risposta dei tecnici del Ministero merita di essere riproposta per intero e di essere commentata.
“Il particolare periodo feriale potrebbe non consentire di convocare gli organi. In talcaso la decisione può essere assunta legittimamente dal dirigente con motivazione d'urgenza e il progetto potrà essere valutato normalmente per l'eventuale assegnazione di contributo, pur sotto riserva di formale definizione. In vista dell'apertura dell'anno scolastico e prima di attivare concretamente il nuovo servizio, saranno convocati gli organi collegiali per la possibile ratifica del progetto. Trattandosi di ampliamente dell'offerta formativa, la delibera per il nuovo servizio rientra ovviamente nelle competenze del consiglio di circolo/istituto. Potrà altresì essere sentito il collegio dei docenti, sezione scuola dell'infanzia, per l'eventuale delibera con cui potranno essere definite le modalità operative e di coordinamento didattico con il nuovo servizio. Dell'avvenuta ratifica del progetto la scuola dovrà dare informazione al Comune, a cui, peraltro, deve richiedere l'autorizzazione al funzionamento del nuovo servizio”
La risposta alimenta non poche perplessità.
Per esempio: il dirigente scolastico ha veramente il potere di assumere una decisione del genere per “motivi di urgenza” ?
E cosa accadrebbe se, a settembre, gli organi collegiali non dovessero ratificare il progetto ?
Interessante poi l’affermazione secondo la quale “trattandosi di ampliamento dell'offerta formativa, la delibera per il nuovo servizio rientra ovviamente nelle competenze del consiglio di circolo/istituto”, affermazione che prelude a contenziosi futuri fra collegi dei docenti e consigli di istituto.
E che significa infine l’affermazione “potrà altresì essere sentito il collegio dei docenti, sezione scuola dell'infanzia” ? Forse che il collegio delle insegnanti di scuola dell’infanzia su tale materia avrebbe solo un poter consultivo ?
E' molto strano, al contrario, che non si parli del coinvolgimento delle RSU di Istituto almeno per quanto attiene l’intensificazione delle prestazioni lavorative del personale ATA (non c’è solamente il problema dei collaboratori scolastici della scuola dell’infanzia in cui verrebbe istituito il nuovo servizio, ma anche quello del personale amministrativo che verrebbe “caricato” di ulteriori compiti e incombenze).
Vedremo nei prossimi giorni se le organizzazioni sindacali interverranno sulla materia.


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