Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Test di apprendimento per i laureandi “Così valuteremo anche le università”

Test di apprendimento per i laureandi “Così valuteremo anche le università”

Modello Invalsi negli atenei, a maggio via alla sperimentazione

19/04/2013
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Ottavia Giustetti

ROMA - Università italiane a confronto con il resto del mondo. Ventimila studenti da dodici atenei volontariamente si misurano col test che già valuta il livello di apprendimento in sedici Paesi, dal Kuwait alla Russia, dal Giappone alla Finlandia. Uno strumento nuovo che si chiama Cla Plus ed è stato sviluppato dal Council for Aid to Education, un’organizzazione statunitense che opera nel campo dell’istruzione superiore. Servirà a scoprire se i ragazzi prossimi alla laurea triennale hanno sviluppato capacità di ragionamento analitico, efficacia dell’esposizione, forma (grammatica, sintassi) e capacità di risolvere problemi. Oltre alle competenze specifiche del corso di laurea che frequentano. Come sempre di più il mercato del lavoro richiede.
È una sorta di test Invalsi per l’università quello che a partire da maggio sarà sottoposto ai ragazzi nei dodici atenei che hanno aderito alla sperimentazione: Roma Sapienza e Tor Vergata, Milano Statale, Bologna, Padova, Firenze, Napoli Federico II, Cagliari, Messina, Piemonte Orientale, Udine e Lecce. Ma l’obiettivo, se l’esperimento funziona, è di adottarlo gradualmente in tutti gli atenei come strumento di valutazione dei corsi di laurea partendo dalla preparazione degli studenti che li hanno frequentati con successo e che, alla fine del terzo anno, stanno per superare il primo gradino della formazione universitaria, laureandosi. «Attraverso questa operazione ci allineiamo ai migliori standard europei con una attenzione particolare al mercato del lavoro — spiega il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Francesco Profumo — è uno dei passi sulla linea che abbiamo adottato in questi anni per rendere sempre più appetibile il sistema di formazione italiano. E ci stiamo riuscendo: quest’anno al test d’ingresso in inglese per Medicina hanno partecipato seimila ragazzi provenienti dai Paesi più diversi, tra questi primo si è piazzato Israele e poi gli Stati Uniti».
Come il test Invalsi, col quale si cimentano i bimbi che frequentano la scuola dell’obbligo, anche il Cla Plus è anonimo, e non incide sulla valutazione dello studente. Per il momento poi si tratta di un esame al quale si sottopongono i ragazzi su base volontaria. E solo se la sperimentazione introdotta dall’Anvur (l’Agenzia di valutazione del sistema universitario e della Ricerca), entrerà in tutta Italia a pieno regime ogni ateneo dovrà testare il 50 per cento su un campione di iscritti a tutti i corsi di laurea. Il modello è una novità. Si articola su tre prove a risposta aperta: nel primo esercizio viene presentata una situazione immaginaria e assegnato un compito. Ad esempio, una grande città in difficoltà di bilancio deve tagliare un progetto per le scuole medie: la scelta è tra un campeggio estivo in un parco o un programma di tutoraggio sportivo. Con una serie di documenti a disposizione si deve decidere tra i due. Al secondo step viene assegnata una traccia sotto forma di un’affermazione, qui i ragazzi devono considerare ogni posizione e motivarla. Infine viene presentata un’ultima traccia che in 30 minuti deve essere analizzata nelle sue incongruenze e nei suoi punti deboli.