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Tgcom-Scuola, presentata la bozza di riforma

Nuovi licei: filosofia per tutti Scuola, presentata la bozza di riforma Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ha presentato la bozza di riforma sulle scuole superiori. Ecco le novità più i...

15/01/2005
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Nuovi licei: filosofia per tutti
Scuola, presentata la bozza di riforma
Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ha presentato la bozza di riforma sulle scuole superiori. Ecco le novità più importanti: i licei diventano otto, in tutte le scuole si studieranno filosofia e lingue, previsti stage in azienda e "passerelle" per chi cambia indirizzo. Il decreto dovrebbe entrare in vigore nel 2006, ma già fioccano le polemiche.

La riforma
Obiettivo del decreto è far diventare la scuola più flessibile e vicina al mondo del lavoro. Anche per questo motivo, negli istituti economici si studieranno materie come finanza etica e scienze dell'alimentazione.
Ma vediamo la riforma nelle sue linee essenziali. I licei saranno otto: artistico, classico, economico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico tecnologico e delle scienze umane. I licei ingloberanno anche l'istruzione tecnica, così chi vuol studiare ragioneria sceglierà l'indirizzo economico, chi un tempo avrebbe scelto l'industriale adesso frequenterà il liceo con indirizzo tecnologico, e così via. La prima conseguenza della "liceizzazione" delle scuole sarà che tutti, anche i futuri periti e ragionieri, studieranno la filosofia e la seconda lingua comunitaria.

La riforma prevede anche le cosiddette "passerelle", cioè la possibilità per gli studenti di spostarsi "da un segmento all'altro del secondo ciclo" grazie a un sistema di "crediti e certificazioni". Altra novità: gli stages in azienda, che permetteranno agli studenti di fare subito esperienze lavorative.

Infine, torna il voto in condotta: nel decreto, infatti, si prevede la "valutazione del comportamento" degli studenti. Altra innovazione quella che riguarda gli orari di lezione: in media, al primo biennio, i licei dovrebbero avere 27 ore obbligatorie e 3 opzionali obbligatorie, queste ultime a scelta tra area linguistica-espressiva, area matematica-scientifica e ginnastica. Al secondo biennio, invece, le ore diventano 28, più due opzionali (nel contenuto) obbligatorie e tre facoltative.

Le polemiche
Il decreto, se tutto va come prevede il ministro Moratti, dovrebbe essere approvato a ottobre ed entrare in vigore nel 2006. Ma i sindacati già hanno annunciato proteste.

Cinque i punti controversi della riforma. Tanto per cominciare la divisione fra istruzione liceale propedeutica all'università e istruzione professionale finalizzata al lavoro, che secondo i sindacati fa tornare l'Italia indietro di 50 anni alla "scuola di classe". Poi la scelta troppo precoce dell'indirizzo di studi, "con la frantumazione gerarchica dei percorsi che - denunciano i sindacati - porterebbe a una canalizzazione irreversibile delle scelte.

Quarto punto: la "licealizzazione" degli istituti tecnici, contro cui si schiera anche la Confindustria. Infine: il trasferimento delle competenze sulle scuole alle Regioni, che secondo i sindacati metterebbe a rischio "l'unità nazionale dell'istruzione".

Polemiche, infine, anche sul valzer delle ore: ai sindacati, in pratica, non piace la divisione tra quota obbligatoria e facoltativa perché, dicono, "la scuola non è un supermarket".