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Tirreno - LA burocrazia abita a scuola

burocrazia abita a scuola Si discute di mansionari e le tende le lavano i genitori Dall'ex provveditorato una serie di compiti affidati in più alle singole segreterie FRA...

26/02/2004
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Il Tirreno

burocrazia abita a scuola
Si discute di mansionari e le tende le lavano i genitori
Dall'ex provveditorato una serie di compiti affidati in più alle singole segreterie
FRANCESCO ALBONETTI


PRATO. Mancano i custodi e le pulizie nelle scuole a volte difettano. Nelle segreterie, invece, gli impiegati accumulano mansioni su mansioni, aggiungendo a quelle consuete anche il lavoro che prima veniva svolto dai provveditorati e che adesso è stato delegato agli istituti. È un'altra faccia della poliedrica medaglia dell'attuale disagio nelle scuole, quella che interessa le migliaia di amministrativi e bidelli, tutti coloro che rientrano nella terminologia tecnica di personale Ata.
Può addirittura capitare, come è effettivamente accaduto in una scuola elementare, che i genitori di un paio di classi siano costretti a organizzarsi per pulire le aule a turno e lavare le tende ignifughe che i custodi, in mancanza di uno specifico mansionario, si rifiutavano di staccare e portare in lavanderia.
"La situazione è grave - dice Raffaello Biancalani della Cgil - tanto che stiamo organizzando una protesta per le prossime settimane. I problemi legati a tagli e circolari ministeriali e alla carenza d'organico, si sommano ad alcune scelte recenti fatte dal Comune. Mi riferisco alla decisione di affidare la manutenzione ordinaria alle scuole, togliendola al Global service, mettendo un badget a disposizione di ciascun istituto. Questo significa che, se prima era il Comune ad occuparsi dei piccoli lavoretti - chiamare il falegname o l'elettricista - adesso questo onere ricade sulle amministrazioni delle scuole, aggiungendosi a mille altre mansioni. Anche dal punto di vista economico, è evidente che il Comune, attraverso convenzioni, poteva spuntare prezzi migliori e che quel budget non è sufficiente per i già risicati bilanci delle nostre scuole".
Altri problemi arrivano dal lavoro in più piovuto sulle teste delle segreterie: "Tutta una serie di funzioni che spettavano al provveditorato, con l'avvento dei Csa sono state delegate alle scuole. Le segreterie trascorrono le prime tre ore della mattinata a telefonare per rintracciare i supplenti, lasciandosi indietro altro lavoro importante: è evidente che così non può continuare, occorre quanto meno che gli istituti si organizzino tra loro. Un compito che potrebbe svolgerlo il Csa, ma con un direttore a mezzo servizio come abbiamo, l'ufficio scolastico centrale è latitante. C'è una recente circolare ministeriale che non esclude la possibilità di rivedere gli organici del personale Ata: la decisione dovrebbe passare dall'ufficio regionale e noi ci contiamo".
Molte scuole hanno anche problemi di organico dei collaboratori: un problema meno avvertito alle superiori, che danno in appalto le pulizie a ditte esterne. Ma alla carenza di organico si aggiungono questioni interne di mansionario, soprattutto dove il contratto scolastico (una sorta di integrativo) non è stato firmato.
Ne consegue che, applicando alla lettera le mansioni previste dal contratto nazionale, i bidelli non sono tenuti a svolgere una serie di lavori e svolgerli o meno dipende solo dal loro spirito di servizio.
Due esempi: il custode non può occuparsi dello scodellamento e se a un bambino cade un piatto a chi tocca raccoglierlo e pulire?
Il custode non può svolgere lavori potenzialmente pericolosi, per esempio salire su una scala per togliere una tenda da un'aula.
Ecco, allora, che ai genitori tocca organizzarsi, arrivando fino a pagare di tasca propria alcuni servizi di pulizia.