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Tirreno: Scuola senza soldi, la rivolta dei fax

I sindacati invitano gli insegnanti a segnalare i problemi al ministro

27/03/2007
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Il Tirreno

L’invito rivolto dalle Rsu ai docenti è di “intasare” il centralino di Fioroni «Classi riaccorpate al limite dell’illegalità»

FRANCESCA GORI

PRATO. Classi suddivise e riaccorpate, al limite dell’illegalità. Insegnanti precari che devono farsi carico anche delle ore di supplenza e alunni disabili che devono rinunciare all’insegnante di sostegno, prestata per qualche ora alle classi dove manca il professore. La scuola è senza soldi. E i sindacati invitano insegnanti e personale scolastico a scrivere al ministro Fioroni.
Un appello a protestare, intasando il fax del Ministero, che è stato lanciato ieri mattina all’assemblea delle Rappresentanze sindacali unitarie alla scuola media Sem Benelli di Iolo. Perché senza soldi la scuola muore, e gli euro che sono finiti nelle casse degli istituti, e che dovrebbero servire anche a pagare i supplenti, sono troppo pochi. E così, capita che quando l’insegnante non c’è, gli alunni sono costretti a veder sfilare davanti ai loro occhi anche dieci insegnanti diversi all’anno. «E’ una situazione che rende sempre più precaria la didattica dei nostri studenti - spiega Raffaello Biancalani, responsabile scuola della Cgil - e che ovviamente ha anche gravi ripercussioni sugli insegnanti. Che sono sempre più precari e che devono sobbarcarsi anche di ore aggiuntive, senza poter svolgere al meglio il proprio lavoro». Una situazione questa che, conti alla mano, porterà 112 insegnanti e personale Ata pratese, a scegliere, a fine anno, il pensionamento. «Nelle scuole della nostra città la situazione è drammatica - aggiunge Carmelo Gennaro della Uil scuola - perché spesso, per far fronte alla mancanza di supplenti, nelle scuole si trovano espedienti che sono illegali, come il dividere le classi e riaccorparle, creando nelle aule un sovraffollamento che diventa pericoloso».
Illegalità, comunque, è per i sindacati anche non garantire il diritto allo studio. Soprattutto alle superiori, dove, se manca il supplente, i ragazzi vengono fatto entrare a scuola più tardi o vengono fatti uscire prima. Rischiando anche di scendere sotto il limite delle 200 ore di lezione all’anno. Limite che definisce la validità o meno dell’anno scolastico.
Nella selva della scuola, problema chiama problema. E, con la Finanziaria firmata Padoa Schioppa le cose non sono migliorate. «I soldi sono sempre meno - dice Raffaello Biancalani della Cgil - e nella nuova Finanziaria, dove speravamo ci fossero delle notizie positive, abbiamo invece trovato dei tagli».
Tagli che non permettono di pagare le supplenti, e che costringono a volte anche gli insegnanti di sostegno a prendere il posto di chi è assente e mettersi dietro la cattedra. Senza poter dedicare la propria attenzione agli alunni diversamente abili che dovrebbero seguire. «Anche questa è una situazione al limite della legalità - aggiungono i sindacati - e proprio per monitorare e denunciare questo stato di cose abbiamo deciso di creare un coordinamento delle Rsu».
Intanto si parte con un’indagine del pianeta scuola a Prato e con la richiesta alle insegnanti e al personale Ata di inviare fax con tutti i problemi raccolti nelle scuole al ministro Fioroni. Poi la primavera calda delle scuole proseguirà con lo sciopero del prossimo 16 aprile. Senza dimenticare che, a distanza di 15 mesi dalla scadenza del contratto, non è ancora stato aperto dal governo il tavolo della trattativa.


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