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Tirreno-Sui banchi tra incertezze e proteste

Pagina 5 - Livorno Sui banchi tra incertezze e proteste Gli insegnanti rifiutano il ruolo di tutor e difendono il tempo pieno DONATELLA FRANCESCONI ...

08/09/2004
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Il Tirreno

Pagina 5 - Livorno
Sui banchi tra incertezze e proteste
Gli insegnanti rifiutano il ruolo di tutor e difendono il tempo pieno
DONATELLA FRANCESCONI


LIVORNO. Da domani gli studenti di alcune scuole superiori tornano in classe. E lunedì prossimo i loro genitori accompagneranno alla prima campanella i fratelli minori di elementari e medie inferiori. Tutti con la stessa espressione sul viso, tesa a indovinare le "sorprese" che gli istituti scolastici riserveranno ai propri figli, in quanto a orari, insegnanti, materie che vanno e materie che vengono. Per fare il punto della situazione e preparare anche a Livorno e provincia le iniziative per la giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma Moratti indetta per il 1° ottobre, si è riunito ieri pomeriggio, nei locali della circoscrizione 2, il Comitato in difesa della scuola pubblica che riunisce insegnanti e genitori.
Il tutor non lo voglio. Tanti i volti di docenti, delle diverse scuole da Piombino a Collesalvetti, per i quali la scuola è già ricominciata con il richiamo all'ordine ai dettami ministeriali arrivato da Roma ai dirigenti scolastici insieme all'annuncio di sanzioni a chi non si adegui.
Il "Tutor" s'ha da fare, insomma, e gli insegnanti sono pregati di non intralciare il futuro. Anche nel caso che ritengano - sottolinea Massimo de Santi, del Coordinamento genitori democratrici - "che si vada così a ricreare quella gerarchizzazione del sistema educativo che lunghi anni di battaglie nel mondo della scuola hanno minato".
Alle elementari "Lambruschini" di Livorno, dove maestri e maestre hanno seguito l'indicazione a tenere duro, sono stati distribuiti ugualmente, insegnante per insegnante, i moduli da riempire con l'indicazione del docente che ricoprirà tale incarico.
La maggior parte delle scuole della provincia ha comunque intenzione di "resistere" - hanno spiegato i numerosi insegnanti presenti all'incontro - sia pur con diversi sistemi. Ma questa non è l'unica novità introdotta dalla riforma alla quale insegnanti e genitori hanno cercato di porre rimedio.
Tempo pieno. Per quest'anno la situazione rimane sostanzialmente tale.
"Ma solo - spiegano Tiziano Rosselli, delle elementari "Lambruschini" e Iris Baruffi di quelle di Rosignano - grazie all'impegno dei genitori che hanno scelto in massa di confermare il piano di offerta formativa dello scorso anno (Pof). E ai tanti docenti che hanno riconfermato il proprio impegno in questo senso. Insomma, il tempo pieno rimane perché la mobilitazione di genitori e insegnanti ha fatto sì che rimanessero invariati gli organici".
Ma i genitori - avverte il Comitato - devono sapere che per l'anno scolastico 2005-06 "non ci sono certezze, perché i tagli del ministero delle finanze possono colpire in qualsiasi momento".
Insomma, ricordano gli insegnanti: "Stiamo riempiendo i vuoti aperti da questa riforma, compensando con la disponibilità del corpo docente la contrazione oraria per materie e discipline".
Medie inferiori. Quasi tutte le scuole della provincia di Livorno, capoluogo compreso, hanno scelto il massimo dell'orario consentito dalla riforma: 33 ore distribuite con modalità diverse a seconda delle scuole, o tutte di mattina o mattina o pomeriggio.
"Si tratta - spiegano Marco Simonali e Maria Luisa Bonanno, insegnanti delle medie di Collesalvetti - di attenuazioni di un danno che alla lunga è inevitabile". E che si manifesta, per esempio, per quel che riguarda la riduzione delle ore per l'insegnamento della lingua inglese: "Si è cercato di limitare il danno - continuano i due insegnanti - organizzando alcune lezioni che vedano la presenza anche del docente di inglese".
Per quello che riguarda la seconda lingua, introdotta alla medie dalla riforma, c'è da registrare un vero e proprio "boom" del francese, scelta dalla maggioranza delle famiglie.
Va peggio alle materie destinate a scomparire: "Educazione tecnica - continua Simonali - viene inglobata nelle ore di matematica, con buona pace degli studenti che poi frequenteranno le scuole tecniche". E geografia verrà studiata per una sola ora alla settimana: "Alla faccia della globalizzazione", commentano in coro gli insegnanti del Comitato.
Non docenti. Il numero dei collaboratori scolastici (la vecchia figura del bidello, insomma) è stato ridotto, in tutta la provincia, di una quota superiore al 25% consentito. Al punto che - denuncia la Cgil scuola - quasi tutte le scuole cittadine saranno in difficoltà anche solo per garantire la sicurezza degli alunni.
Per non parlare di tutto il lavoro di pulizia di cui ogni istituto scolastico ha necessità improrogabili. E delle nuove necessità di organico che la flessibilità di orario comporta.