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Tirreno:Supplenti senza stipendio

I sindacati lanciano l’allarme: sono troppo pochi i soldi stanziati dal ministero per le scuole

16/03/2007
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Il Tirreno

PISA. In questi giorni anche nella nostra provincia sta crescendo l’allarme per la situazione finanziaria in cui versano gli istituti scolastici. Molti supplenti non ricevono lo stipendio da più di 2 mesi e, la scarsa liquidità di cassa rende impossibile il pagamento degli stipendi anche in quelle scuole dove, grazie al senso di responsabilità di dirigenti scolatici e direttori amministrativi, sono stati reperiti i fondi necessari con iniziative eccezionali: economie degli anni precedenti, anticipo di cassa, sospensione del pagamento Inpdap,utilizzo del contributo degli alunni ecc.
A livello nazionale, le segreterie della Flc Cgil, della Cisl Scuola e della Uil Scuola si sono attivate affinché, in attesa del nuovo sistema di accreditamento previsto dalla finanziaria 2007, le scuole potessero essere messe immediatamente in condizione di fare fronte alle emergenze. A seguito degli incontri avuti a Roma, a febbraio il ministero ha disposto che le risorse giacenti nelle contabilità speciali degli uffici scolastici regionali fossero “sbloccate” e messe a disposizione delle scuole per fare fronte alle spese urgenti con particolare riferimento al pagamento degli arretrati delle supplenze. Da un riscontro fatto dai sindacati presso l’ufficio scolastico regionale sarebbe emerso che le risorse disponibili nelle contabilità speciali ammonterebbero solo a 500mila euro, ben poca cosa rispetto alle necessità delle scuole della toscana che hanno debiti con i supplenti per oltre 16 milioni di euro. Per questo, Cgil Cisl e Uil a livello nazionale hanno chiesto al ministro di fare subito chiarezza sull’effettivo stato delle contabilità speciali.
Da una prima analisi relativa ai finanziamenti assegnati alle scuole risulta palese che questi potranno soddisfare non più della metà delle risorse mediamente necessarie per la copertura di tutte le assenze. Ciò significa che, in molti casi le scuole non effettueranno le necessarie sostituzioni, sia di personale docente (anche di sostegno agli alunni “diversamente abili”) che Ata. L’impossibilità economica per la sostituzione del personale assente, comporterà un impoverimento della qualità della scuola, che potrebbe arrivare in alcuni casi fino all’interruzione di pubblico servizio.
I sindacati provinciali - che si stanno preparando allo sciopero nazionale previsto per il 16 aprile - a livello provinciale si dicono pronti a dare tutto il supporto necessario al personale che non viene pagato e, qualora al personale supplente non fosse garantito il diritto costituzionale allo stipendio mensile, ad avviare una campagna legale mettendo a disposizione i rispettivi uffici per aprire la vertenza dinanzi al giudice.