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Tribuna di Treviso-L'inizio della scuola nel caos

Il termine per appellarsi contro le graduatorie contestate è scaduto ieri. Presentati un migliaio di ricorsi su 4.500 domande L'inizio della scuola nel caos La minaccia dei precar...

13/08/2004
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La Tribuna di Treviso

Il termine per appellarsi contro le graduatorie contestate è scaduto ieri. Presentati un migliaio di ricorsi su 4.500 domande
L'inizio della scuola nel caos
La minaccia dei precari: "Faremo saltare il primo mese"
La riforma Moratti ha stravolto il calcolo dei punteggi per chi entra in ruolo e per le supplenze


"Questa volta ne abbiamo fin sopra i capelli. Facciamo saltare il primo mese di scuola". Elisa Marchesini, presidente del Cip (Comitato insegnanti precari) di Treviso lancia un ultimatum: "O otteniamo giustizia o la scuola, quest'anno, non parte". La polemica rovente scoppiata a livello nazionale in questi giorni continua a far sentire i suoi pesantissimi effetti anche sulla Marca. Migliaia di docenti precari (sono oltre 4mila in provincia) in rivolta per i punteggi in graduatoria, stanno mettendo a dura prova il sistema scolastico italiano, in un delicato periodo di transizione a causa della riforma Moratti.
E' scaduto ieri, all'una, il termine ultimo per presentare ricorso contro le graduatorie provvisorie permanenti per l'immissione in ruolo nell'anno scolastico 2004/2005. Alla fine, al Csa di Treviso (centro servizi amministrativi, l'ex provveditorato agli studi), sono pervenuti all'incirca 900 ricorsi a cui si devono sommare quelli inviati per posta, che continueranno ad arrivare anche oggi. In tutto un migliaio di ricorsi, quindi, su 4.500 domande di immissione in ruolo presentate da tutta la provincia. Su per giù il 20-25%. Una percentuale notevole. Gli effetti della riforma scolastica, che ha più volte sconvolto pesantemente anche i criteri per il calcolo dei punteggi di graduatoria, si stanno facendo sentire non solo nella Marca ma in tutta la regione. Padova e Venezia sono nel caos, sommerse dai ricorsi e dalle proteste di migliaia di docenti. Le graduatorie (che determinano le immisioni in ruolo e le supplenze) stanno dividendo anche il corpo insegnanti. Accesissimo, a Treviso, lo scontro tra i cosiddetti "sissini", i docenti più giovani che hanno ottenuto l'abilitazione all'insegnamento dal 2001 in poi con i corsi post laurea Ssis, e quelli più "anziani", abilitati con i classici concorsi. Nel mezzo il provveditorato che, pur seguendo di volta in volta le leggi e le direttive ministeriali, non è riuscito ad evitare lo scoppio della polemica e ora si ritrova a dover rielaborare tutta la graduatoria in pochi giorni. "Non abbiamo nulla contro i nostri colleghi sissini - spiega Elisa Marchesini - ma abbiamo molto da ridire sul centro Ssis e sul suo operato. D'altronde su questo contenzioso abbiamo vinto un ricorso al Tar del Lazio già nel novembre scorso. Ma è stato ignorato, perseverando nell'errore e creando le basi per questo caos". Il 6 agosto, il Csa ha pubblicato la graduatoria provvisoria permanente. Ieri è scaduto il termine per i ricorsi. Ora il provveditorato avrà alcuni giorni per esaminarli ed elaborare la nuova graduatoria, ma il provveditore Loredana Lorenzato ha gia espresso dei dubbi sul fatto di poter disporre della graduatoria definitiva in tempi utili. Tra il 17 ed il 20 agosto, comunque, i vari Csa provvederanno a determinare le nomine in ruolo (222 per la Marca). Il 25 agosto, invece, sarà il termine ultimo per assegnare le supplenze. Se questo termine non dovesse essere rispettato, la palla passerà ai presidi. "Ed è proprio questo che vogliamo evitare - conclude Marchesini - mentre la nomina delle supplenze da parte del provveditorato comporterebbe un contratto fino al 31 agosto, le supplenze organizzate dai presidi prevederebbero un contratto fino a fine giugno il che si traduce, per noi precari, in una notevole perdita economica. Per questo motivo faremo tutto ciò in nostro possesso, compreso adire le vie legali, per vedere riconosciuti i nostri diritti". Intanto la direttrice regionale del Csa Carmela Palumbo precisa che i precari trevigiani hanno presentato un esposto solo al Csa, e non in procura.
(Brenno Zuccarello)