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“Troppi ragazzi al liceo Meglio gli istituti tecnici”

Profumo: il governo punta alla creazione dei poli professionali

28/02/2012
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La Stampa

di Flavia Amabile

Non ci saranno riforme, ma il governo Monti intende spingere sull’acceleratore dell’istruzione tecnica. Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ieri ha chiesto all’Italia «un grande investimento nella formazione tecnico-professionale, sia a livello di scuola superiore, sia a livello di percorsi post diploma».

La strada è quella già tracciata da Mariastella Gelmini. Non esistono ancora dati definitivi sul successo del nuovo impulso dato ai tecnici, al ministero sono in forte ritardo con i dati, ma si sa già che in Lombardia le iscrizioni sono in aumento.

I percorsi regionali di istruzione e formazione professionale passano dal 17,1 per cento del totale dello scorso anno al 18,6 per cento, con un aumento dell’1,5 per cento. È quanto risulta da una nota congiunta dell’Assessorato regionale all’Istruzione, Formazione e Cultura e dell’Ufficio scolastico regionale. Alla fine sono solo i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale ad aumentare grazie anche ad un finanziamento specifico della Regione Lombardia pari a oltre 173 milioni di euro.

«Rispetto ad altri Paesi europei come la Germania con cui ci confrontiamo in termini competitivi - avverte Profumo - siamo molto in ritardo sia dal punto di vista dei numeri, perché abbiamo un eccesso di studenti che seguono un percorso liceale, sia in termini di sistema di relazioni tra scuola e realtà socio-economica». Secondo il ministro «è indispensabile fare un progetto complessivo sulla formazione tecnico-professionale che coinvolga anche le aziende e i sindacati. La connessione tra scuola e azienda va migliorata con un lavoro sul dettaglio».

Il governo, infatti, ha inserito nel decreto sulla semplificazione l’articolo 52 che prevede la creazione di poli tecnici professionali partendo dai 59 istituti tecnici superiori creati lo scorso anno.

Il sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini avrà la delega e a lei spetta il lavoro che partirà ora di creare le linee guida con le Regioni per fare in modo che siano seguite le esigenze del territorio. «Finalmente potremo incrociare la mappa della filiera produttiva, degli enti di ricerca, degli istituti superiori e professionali. C’è una grande attenzione da parte delle imprese nei confronti dei 59 Istituti Tecnici Superiori: è questa la strada da seguire per offrire opportunità ai nostri giovani», sottolinea Elena Ugolini.

I poli tecnologici potranno essere «non solo fisici ma anche di rete» e avere ambito regionale ma anche pluriregionale, svela il sottosegretario. Il governo, infatti, intende seguire criteri ben precisi come è indicato anche nel decreto sulla semplificazione. «Le linee guida dovranno permettere di «realizzare un’offerta coordinata di percorsi degli istituti tecnici superiori in ambito nazionale, in modo da valorizzare la collaborazione multiregionale e facilitare l’integrazione delle risorse disponibili con la costituzione di non più di un istituto tecnico superiore in ogni regione per la medesima area tecnologica». E la scelta non sarà casuale o dettata da semplici criteri didattici, ma «pianificata sulla base della realtà e delle esigenze di sviluppo», conclude Elena Ugolini.