Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Tuttoscienze-La scuola non ascolta la musica...

Tuttoscienze-La scuola non ascolta la musica...

La scuola non ascolta la musica... 6/7/2005 AL "Premio Abbiati per la Scuola" anche quest'anno hanno partecipato numerosi progetti, giunti dalle scuole primarie e secondarie di tutta Italia. Qu...

07/07/2005
Decrease text size Increase text size

La scuola non ascolta la musica...

6/7/2005

AL "Premio Abbiati per la Scuola" anche quest'anno hanno partecipato numerosi progetti, giunti dalle scuole primarie e secondarie di tutta Italia. Quattro le iniziative segnalate dalla giuria: "Music&ando" della elementare "GianniRodari" di San Rocco al Porto Lodi; "Musicbus" dell'Istituto Comprensivo di Oppiano (Verona); "Musica e& - Viaggio dal centro della musica" della Media "N. Dizonno" di Triggiano (Bari); "Progetto Musica", del IX Circolo Didattico "P. Ciabatti" di Perugia. La premiazione si è svolta al Teatro Romano, durante l'intervallo di un concerto dell'Orchestra dei Ragazzi della Scuola di Musica di Fiesole, che raduna musicisti dagli otto ai sedici anni. Il Premio Abbiati, promosso dall'Associazione Nazionale Critici Musicali con il sostegno del Comune di Fiesole, vede partecipi anche il Comitato Musica Cultura, la Società Italiana per l'Educazione Musicale, Scuola Musicafestival, Opera domani: un insieme di realtà e esperienze diverse, amatoriali e professionali, unite però dalla comune convinzione che una ampia, diffusa e consapevole pratica d'insieme, strumentale e corale, sia passaggio decisivo per una più robusta presenza della musica nella vita sociale del nostro paese. Le motivazioni della giuria (si possono consultare sul sito del Comitato Musica e Cultura; (e-mail: musicaecultura@comune.fiesole.fi.it; tel. 055-5961276) sottolineano proprio questo aspetto: la pratica individuale e collettiva, l'apprendimento "delle regole lessicali della musica con gioiosa naturalezza", la conoscenza interdisciplinare di momenti importanti del repertorio storico e moderno. Le quattro edizioni del Premio Abbiati confermano quanto il bisogno di fare musica sia più tenace delle "dimenticanze" di uno schema orario che, nella scuola dell'obbligo, gli riserva un posto sempre in panchina; la recente riforma prevede per ora solo sulla carta, essendo a costo zero - l'istituzione di Licei musicali e coreutici, che dovrebbero consentire ai ragazzi di accedere poi ai Conservatori o all'Accademia Nazionale di Danza: e prima del Liceo, cioè nel periodo decisivo della formazione della persona? E durante quei cinque anni, con quanta intensità e professionalità si insegnerà e studierà musica? E gli altri ragazzi, quale rapporto (non) avranno con la musica e la sua bellezza e disciplina? In attesa di novità, è la società civile a muoversi, con intensità e partecipazione sorprendenti, confermando che da quella panchina, se si ha una buona determinazione, ci si può alzare. "Nel laboratorio musicale di una scuola media a indirizzo musicale adulti alle prime armi (genitori e docenti non musicisti) e giovani esperti (gli allievi di strumento della scuola) sono riuniti in una insolita e virtuosa esperienza", scrive Annibale Rebaudengo presentando "Gli adulti e la musica Luoghi e funzioni della pratica amatoriale", pubblicato di recente nella collana di Educazione Musicale della EDT. Accade anche questo: padri e figli, professori e studenti seduti assieme a suonare, in uno scambio didattico e affettivo capace magari di rovesciare ruoli e competenze. Attraverso cinque testimonianze di docenti, che raccontano esperienze vissute o si pongono problemi di metodo e di continuità, emerge come la passione per la musica stia contagiando molti adulti: siano analfabeti totali o di ritorno, restituiscono tutti il ritratto di un bisogno, di una necessità che, più si va avanti con gli anni, più sembra conquistare spazio nelle dinamiche personali e sociali. Viviamo in una civiltà che ci invita scrive Mariateresa Lietti ad andare sempre "più veloce, più in alto, più forte". No: fare musica significa scoprire "l'ambito privilegiato del gratuito", andare "più lentamente, più in profondità, più dolcemente". Utopia, certo, però necessaria. Il 2006, l'anno di Mozart, duecentocinquantenario della nascita è imminente (anche la prossima edizione del Premio Abbiati per la Scuola avrà una sezione dedicata alle iniziative mozartiane). Servisse ad avvicinare almeno un po' questo orizzonte!