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Tuttoscuola-13 gennaio 2005/1. Parte il confronto sul secondo ciclo

13 gennaio 2005/1. Parte il confronto sul secondo ciclo Il giorno 13 gennaio 2005 le organizzazioni confederali dei lavoratori e i rispettivi sindacati scuola incontrano il ministro Moratti, che ...

10/01/2005
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Tuttoscuola

13 gennaio 2005/1. Parte il confronto sul secondo ciclo

Il giorno 13 gennaio 2005 le organizzazioni confederali dei lavoratori e i rispettivi sindacati scuola incontrano il ministro Moratti, che li ha invitati a un "confronto" sulla bozza di decreto legislativo sul secondo ciclo.

Oggetto dell'incontro sono anche le proposte relative ai licei formulate dalle commissioni di esperti esterni nominate dallo stesso ministro (di cui comunque non si conoscono i componenti), e risistemate dalla "struttura ministeriale, che ha esaminato la realizzabilità delle proposte dal punto di vista strutturale e organizzativo", come scrive il ministro nella lettera di invito.
E' da notare la precisione con la quale la Moratti specifica il ruolo riservato alla struttura ministeriale, formata essenzialmente da ispettori centrali: il loro compito (diversamente da quanto avveniva in passato) si limita alla sola analisi di fattibilità, non entra nel merito dei contenuti delle proposte, che continuano a restare sotto la responsabilità delle commissioni esterne.

Insomma i documenti che vengono presentati in settimana ai sindacati (e agli altri interlocutori che saranno via via consultati) sarebbero solo un punto di partenza, una specie di pre-bozza sulla quale il confronto è aperto, e potrebbero essere modificati sembra di capire - anche sostanzialmente prima di arrivare in Consiglio dei ministri. Vedremo.
La stessa Moratti parla degli incontri come di "occasioni di suggerimenti e di riflessioni utili per il successivo iter dei provvedimenti di attuazione della delega", cioè per la formulazione definitiva dello schema di decreto legislativo sul secondo ciclo. A tre anni e mezzo dall'inizio della legislatura sembra un po' tardi. Ad ogni modo è bene che, se dibattito vero sarà, sia privo di pregiudizi e di pregiudiziali, da parte di tutti.