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Tuttoscuola: Finanziaria/1: la manovra per la scuola resta (quasi) invariata

viene confermato che dai commi precedenti "devono conseguire economie di spesa per un importo complessivo non inferiore a euro .1.402,20 milioni a decorrere dall'anno 2009

20/11/2006
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Tuttoscuola

In una trentina di commi (dal 263 al 293), rinumerati nel
maxiemendamento votato dalla Camera, e' racchiusa la sorte della
scuola secondo la legge finanziaria.
Al testo dell'emendamento non e' allegata la relazione tecnica di
identificazione dei risparmi, ma al comma 279 (ex-comma 15 dell'art.
66) viene confermato che dai commi precedenti "devono conseguire
economie di spesa per un importo complessivo non inferiore a euro
.1.402,20 milioni a decorrere dall'anno 2009". Esattamente come veniva
detto nel testo originario. Nessuno sconto.
Anche la cosiddetta "clausola di salvaguardia", gia' prevista
dall'art. 67, e' stata riconfermata in pieno nel nuovo comma 280. Se
non verranno conseguiti tutti i risparmi previsti, la differenza
verra' comunque attinta dai fondi del Ministero dell'Istruzione.
Per quanto riguarda la scuola, ha vinto, dunque, la linea del rigore
voluta dal premier Prodi e dal ministro dell'Economia Padoa Schioppa,
mentre le varie richieste presentate da esponenti della maggioranza e
sostenute dai sindacati di categoria non hanno sostanzialmente trovato
ascolto (in allegato a confronto il testo varato dal Governo il 29
settembre e quello votato alla Camera il 18 novembre
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_268-1.doc ).
C'era anche attesa per le sorti delle graduatorie permanenti dei
docenti che, secondo il precedente testo, dovrebbero perdere qualsiasi
efficacia dal 2010, dopo il triennio programmato per le 150 mila
immissioni in ruolo.
Il nuovo testo (comma 265, lettera c) ha confermato il precedente
aggiungendo solamente una nuova disposizione che, sempre all'interno
del triennio programmato di immissioni in ruolo, fa salva la
possibilita' che, in caso di ulteriori posti disponibili possano
essere immessi in ruolo altri docenti, oltre i 150 mila, attingendo
dalle graduatorie permanenti e di concorso aperte.
Probabilmente le delusioni sono molte, ma tutto non e' ancora perduto,
perche' il testo approvato dalla Camera andra' al Senato, dove,
secondo esperienza consolidata, potrebbe subire ulteriori modifiche,
per poi ritornare alla Camera per l'approvazione definitiva intorno a
Natale.