Tuttoscuola: Gli studenti dei professionali registrano la più alta dispersione scolastica
Il tasso di dispersione negli istituti professionali (variazione tra gli iscritti del primo anno e quelli dell'ultimo anno cinque anni dopo) quest'anno raggiunge il 45,6%.
Dopo cinque anni di scuola, il 69,1% degli studenti italiani approda all'anno finale in vista del diploma, ma il restante 30,9% degli studenti degli istituti statali superiori si "disperde", abbandonando gli studi, entrando nel mondo del lavoro, passando (forse) alla formazione professionale oppure restando in attesa di occupazione.
In questo elevato tasso di dispersione incide certamente la situazione degli istituti professionali, da sempre il settore scolastico più critico riguardo al conseguimento del successo formativo. Tuttavia, se si escludono gli studenti degli istituti professionali, la dispersione registrata al quinto anno nel 2008-2009 per tutte le altre tipologie di istituto resta comunque alta: il 26,3%.
Il tasso di dispersione negli istituti professionali (variazione tra gli iscritti del primo anno e quelli dell'ultimo anno cinque anni dopo) quest'anno raggiunge il 45,6%. Pur essendo molto elevato, il tasso di dispersione è comunque notevolmente diminuito in questi ultimi anni (cinque punti percentuali in meno dal 2005-06).
Al termine del quinquennio scolastico 2001-02/2005-06 era stato addirittura del 50,6% (più della metà dei ragazzi si perdeva lungo il percorso scolastico); l'anno dopo era sceso al 49,8% e l'anno successivo (cioè l'anno scorso) era stato del 48,6%.
Il più basso tasso di dispersione dell'ultimo decennio, per gli istituti professionali, si era registrato con il 43,8%, al termine del quinquennio 98-99/2002-03, prima cioè di registrare gli effetti dell'innalzamento dell'obbligo di istruzione (legge n. 9/1999), in forza del quale molti ragazzi in situazione critica di apprendimento erano approdati in massa agli istituti professionali portando in breve tempo il tasso di dispersione al di sopra del 50%.