Tuttoscuola: Il CIDI deluso dalla circolare per le iscrizioni
Il CIDI, Centro d'iniziativa democratica degli insegnanti, non ha apprezzato la circolare sulle iscrizioni emanata nei giorni scorsi
Si dichiara deluso perché "Avevamo accolto con sollievo e speranza la nota di indirizzo del 31 agosto e la teorizzazione dell’anno-ponte che illustrava un processo di avanzamento e di superamento progressivo di tutto quanto la scuola italiana aveva rigettato della politica scolastica del precedente governo. Ma, rispetto ad essa, la circolare sulle iscrizioni rappresenta un allarmante passo indietro che ci disorienta profondamente, confermando le preoccupazioni degli ultimi mesi."
Motivi della delusione del Cidi sono sostanzialmente tre:
- la questione anticipi (la circolare ha confermato infatti per l'ultimo anno gli anticipi morattiani e ha taciuto sulle sezioni-primavera previste dalla finanziaria);
- le differenze di orario nelle scuole del primo ciclo (la circolare ha confermato le quantità e le diverse tipologie di orario delle lezioni);
- la possibilità di assolvere l'obbligo nella formazione professionale.
"Sono deroghe troppo importanti - scrive il Cidi - rispetto non solo al programma dell’Unione, ma anche alle note di indirizzo che il Ministro aveva diffuso all’inizio dell’anno scolastico".
Viene meno la garanzia di pari opportunità, "lasciando il posto a un’idea di istruzione che, in maniera sempre più preoccupante, sembra occhieggiare modelli contro i quali – in tanti - ci siamo battuti negli ultimi 5 anni. E che ci sembra persistere nell’individuare in una divaricazione di percorsi su base sociale – orario comune e attività opzionali, scuola e formazione professionale - un comune denominatore che proprio non credevamo di dover constatare."
"Al nuovo Ministro - continua il Cidi - la scuola italiana aveva chiesto chiari e categorici impegni per il superamento della legge 53 e dei decreti attuativi. E invece quell’impianto continua ad essere vivo e vegeto e viene convalidato attraverso precise e nette modalità di comunicazione che non possono che deludere famiglie, studenti e insegnanti".