Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Tuttoscuola-Questo tutor s'ha da fare. Parola di ministro

Tuttoscuola-Questo tutor s'ha da fare. Parola di ministro

Conferenza stampa della Moratti Questo tutor s'ha da fare. Parola di ministro Alla conferenza stampa tenuta dal ministro Moratti sullo stato della scuola italiana all'avvio del nuovo anno ...

08/09/2004
Decrease text size Increase text size
Tuttoscuola

Conferenza stampa della Moratti
Questo tutor s'ha da fare. Parola di ministro

Alla conferenza stampa tenuta dal ministro Moratti sullo stato della scuola italiana all'avvio del nuovo anno scolastico, l'argomento più gettonato da parte dei giornalisti è stato, com'era prevedibile, il tutor e la funzione tutoriale.

- Visto che la trattativa sul tutor è in corso e addirittura quasi ferma, le scuole è stato chiesto - dovranno comunque procedere alla sua attuazione? -

Il ministro, pur con qualche apertura possibilista sui modi e sui tempi, è stata categorica: la funzione tutoriale nella nuova scuola riformata va applicata perché è prevista dalla legge.

- Vi sono molte scuole, soprattutto in Lombardia, dove oggi parte l'anno scolastico, che hanno deliberatamente deciso di non applicare la disposizione che prevede il tutor in tutte le classi, forse in attesa degli esiti della trattativa. Cosa ne pensa il ministro? -

Moratti è stata ancora una volta categorica, affermando infatti che l'applicazione della disposizione sul tutor non può dipendere dall'esito della trattativa. A prescindere, dunque.

La funzione tutoriale è un principio fondamentale della riforma, ha precisato, e come tale obbliga tutte le scuole a metterlo in atto per rispettare la legge.

Il contratto, ha proseguito il ministro auspicandone la rapida conclusione, consentirà solamente di realizzare la funzione tutoriale in modo più efficace e con la tutela delle condizioni di lavoro degli insegnanti appositamente incaricati.

Risposta un po' burocratica, quella del ministro che non ha mostrato, a differenza dei giornalisti e di migliaia di operatori scolastici, di appassionarsi più di tanto su questa questione.