![Iscriviti alla FLC CGIL Iscriviti alla FLC CGIL](https://www.flcgil.it/pictures/20210101/campagna-tesseramento-flc-cgil-2021-banner-627x329.jpg)
Tuttoscuola: Stop alla sperimentazione: il TAR decide il 1 giugno
Il ricorso giurisdizionale al TAR Lazio sulla sperimentazione del secondo ciclo presentato da gran parte delle Regioni entra in una fase cruciale
![Decrease text size](/images/makeTextSmaller.jpg)
![Increase text size](/images/makeTextBigger.jpg)
Il ricorso giurisdizionale al TAR Lazio sulla sperimentazione del
secondo ciclo presentato da gran parte delle Regioni entra in una fase
cruciale. Giovedi' 1 giugno la Camera di Consiglio, fissata dal TAR
Lazio, trattera' l'istanza cautelare contro i provvedimenti del
Ministero dell'istruzione, che prevedono l'avvio della sperimentazione
a partire dal prossimo settembre, secondo i ricorsi presentati dalle
regioni Lazio, Liguria, Piemonte, Umbria, Basilicata, Campania,
Marche, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana e Friuli Venezia
Giulia. Le Regioni avevano chiesto "l'annullamento, previa adozione di
idonee misure cautelari (sospensiva) del decreto del Ministero
dell'istruzione n. 775 adottato in data 31 gennaio 2006 recante
"progetto nazionale di innovazione, e dei presupposti, o comunque
connessi due decreti (sempre del Miur), adottati in data 28 dicembre
2005 (tabelle di confluenza dei percorsi e incremento della quota dei
piani di studio rimessa alle istituzioni scolastiche)".
Non si conosce con esattezza il numero degli istituti che si sono
attivati per la sperimentazione. Non sembra che il Miur disponga,
nonostante sia stato sollecitato da tempo a renderli noti, di dati
completi. Notizie attendibili sono disponibili solo per quattro
regioni: si va dai 5 progetti dell'Umbria ai 25 del Veneto di cui 9
presentati da scuole paritarie.
Lo "spaccato" e', dunque, limitato sia per informazioni sia per
progetti sperimentali.
C'e' da chiedersi a questo punto quale sara' la prossima mossa delle
regioni.
L'orientamento del ministro Fioroni, riportato da alcuni quotidiani,
di congelare la sperimentazione potrebbe indurre le regioni a
modificare il comportamento processuale, portandole a rinunciare alla
discussione dell'istanza cautelare per ottenere nel piu' breve tempo
possibile la trattazione di merito della causa.