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Tuttoscuola: Verso il nuovo governo

Prodi ha lavorato alla composizione del governo, cercando di risolvere il puzzle delle diverse esigenze e aspettative dei partiti.

02/05/2006
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Tuttoscuola

L'elezione dei presidenti della Camera e del Senato potrebbe
accelerare l'iter della formazione del nuovo governo, presieduto da
Romano Prodi. Dipende ora dalle valutazioni che fara' il presidente
della Repubblica, il cui mandato scade il 13 maggio.
Nel frattempo, e forse proprio per dimostrare al presidente Ciampi che
i tempi potrebbero essere brevissimi, compatibili con quelli della
rielezione del Capo dello Stato, Prodi ha lavorato alla composizione
del governo, cercando di risolvere il puzzle delle diverse esigenze e
aspettative dei partiti.
In questo quadro si e' rafforzata la candidatura di Rosy Bindi a
ricoprire l'incarico di ministro dell'Istruzione, ma ha anche preso
corpo l'ipotesi di tornare alla divisione del MIUR in due ministeri,
come era gia' accaduto in passato, e anche nella precedente esperienza
di governo del centro sinistra. Un dimezzamento per l'attuale Miur che
potrebbe essere compensato dal passaggio tra le competenze di viale
Trastevere della Formazione professionale, attualmente sotto la sfera
del Ministero del Welfare. E' un nostro suggerimento, dettato dal
nuovo contesto istituzionale, che vede istruzione e formazione
professionale fortemente integrate. Candidato a dirigere il settore
universita' e ricerca e' il prof. Nicola Tranfaglia, sostenuto dai
Comunisti italiani di Diliberto.
Singolare e' la motivazione con la quale il leader dell'Udeur Clemente
Mastella, anch'egli a un certo punto in lizza per la guida del MIUR,
avrebbe rifiutato l'incarico, preferendo il ministero della Difesa.
Secondo i giornali - prendiamo la cronaca che ne fa "Repubblica" -
Mastella ha detto che "della Pubblica istruzione non se ne parla
proprio, con la rogna dell'abolizione della legge Moratti sara' un
inferno", arrivando addirittura a minacciare l'appoggio esterno in
caso di nomina alla Minerva. Chissa' se il mondo della scuola ne e'
addolorato.
Sara' forse anche una rogna, ci permettiamo di osservare, ma non e'
che occuparsi del ritiro delle truppe italiane in Iraq si prospetti
come un paradiso.

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