Tuttoscuola-Vicenza, lo scontro si fa duro

Vicenza, lo scontro si fa duro

A Vicenza martedì 20 aprile non c'è stato solamente il convegno di Confindustria che ha discusso nuove ipotesi sul destino degli istituti tecnici dentro la riforma; non vi è stata solamente l'assenza del ministro Moratti, principale invitata, rimasta a Roma, per ragioni di sicurezza, su invito del questore della città veneta.
Vi è stata soprattutto una manifestazione contro il ministro Moratti da parte di sindacati, studenti e "disobbedienti", venuti da tutte le città del Veneto.

Gli slogan dei manifestanti sono stati i soliti: no alla controriforma, no al disegno restauratore, demorattizzare la scuola, ecc.: tutto all'insegna della contestazione più radicale contro la legge 53/2003 e contro il governo.

Le migliaia di studenti (6-7 mila secondo la questura, il doppio secondo il coordinamento degli studenti), venuti da varie località della regione, hanno mostrato le proprie intenzioni e la propria natura di movimento "contro", affermando, tra l'altro, di avere occupato i vagoni dei treni, viaggiando senza biglietto, per rivendicare il loro diritto alla mobilità.

I fatti di Vicenza, oltre a confermare il clima di crescente opposizione alla linea di riforma condotta dal ministro Moratti, concorrono a mettere in evidenza da un lato le difficoltà di questo governo a dare uno sbocco positivo al conflitto sociale, dall'altro un salto di qualità della contestazione che aprirebbe incognite pesanti sull'esito dell'attuazione della riforma della Casa delle libertà, tenendo conto, tra l'altro, che la scadenza elettorale di giugno potrebbe intensificare, per altri motivi, la protesta antimorattiana.

tuttoscuola.com lunedì 26 aprile 2004