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“Un pc in ogni classe e stampanti 3D così anche chi è svogliato rende di più”

04/11/2014
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la Repubblica

Alessandra Rucci, 50 anni, da sette è il dirigente scolastico dell’Istituto Savoia Benincasa, palazzone nel centro di Ancona che ospita un liceo scientifico, un linguistico e un tecnico economico (1.200 studenti). Una delle ventidue avanguardie educative d’Italia. La preside Rucci ne è il motore.

Quando avete iniziato a sperimentare?
«Nel 2009, l’anno dell’accorpamento. Abbiamo dematerializzato documenti e pagelle e trasformato la didattica. Ha perso importanza la lezione frontale e ha preso campo l’apprendimento attivo. Spazi flessibili, lezioni rovesciate. E tecnologia: tutto il materiale di apprendimento è in condivisione in cloud, su google apps».
Per ottenere spazi avete sfondato aule pensate negli anni 70.
«Sì. E abbiamo eliminato i vecchi laboratori per realizzare 55 aule disciplinari attorno alle quali gli studenti ruotano. Poi biblioteche diffuse invece di un solo stanzone polveroso, biliardini e macchinine per le lezioni pratiche di fisica. Un pc per classe, stampanti in 3D e videoproiettori interattivi che hanno pensionato le lavagne multimediali ».
Tutto questo con le risorse ministeriali?
«Tutto questo grazie ai 130 euro che famiglie lungimiranti versano ogni anno. Chi non può, usufruisce di strumenti e didattica come gli altri».
I ragazzi hanno accresciuto le loro competenze?
«Sì. Anche nei soggetti più difficili emergono intelligenze che nella didattica tradizionale faticavano a venir fuori. Tutti gli studenti hanno più idee».
Anche i docenti?
«Abbiamo un gruppo motivato che traina i colleghi più pigri. Certo, da noi c’è la corsa a prendere la sezione migliore». ( c. z.)